Lo zodiaco

Lo zodiaco (dal greco ζώδια che significa propriamente «figurine di animali» e indica i segni) è la fascia della sfera celeste nella quale si muovono i pianeti e che si estende a 6-7 gradi da entrambe le parti dell’ eclittica. Questa fascia obliqua fu sin dai tempi più remoti suddivisa in dodici parti eguali, alle quali fu attribuito uno ζώδιον, ossia un insieme di stelle più o meno luminose nelle quali veniva identificata la presenza di una figura animale, umana o semiferina.

La storia dello zodiaco in età moderna è legata a una scoperta archeologica, avvenuta durante la spedizione di Napoleone in Egitto: nella valle del Nilo, a Denderah, fu rinvenuto un disco che raffigurava i 12 segni zodiacali e che gli archeologi datarono inizialmente al 15.000 a.C. Il grande entusiasmo suscitato dalla scoperta – il disco di Denderah fu portato a Parigi nel 1821 e solennemente presentato  a corte e nelle accademie – unito a una mole di notizie erudite che attribuivano agli antichi Egizi l’invenzione dell’astrologia, fecero ritenere per certo che il disco di Denderah fosse il più venerabile monumento della sapienza astrologica dell’Egitto dei faraoni. Tuttavia, dopo un attento esame e una furiosa polemica, il disco di Denderah fu valutato per quello che realmente è: un manufatto di più recente fabbricazione, risalente all’epoca della conquista romana dell’Egitto (I a.C.), che inserisce i simboli zodiacali greco-romani all’interno del sistema più complesso della religione egiziana.

Le ragioni di questo abbaglio, per certi aspetti stupefacente, sono riconducibili sia al carattere quasi atemporale dei geroglifici egiziani, che per millenni hanno riprodotto i loro moduli solenni pressoché inalterati, sia al profondo influsso esercitato sugli scopritori dalla mitologia greco-romana, la cui interpretazione dello zodiaco fu per molti secoli l’unica conosciuta. Il disco di Denderah, attentamente valutato, ha contribuito a fare luce sia sulle origini dello zodiaco, che è considerato oggi, probabilmente a ragione, il frutto della speculazione astronomica e religiosa non degli antichi egizi, ma dei sacerdoti babilonesi e caldei, in un arco di tempo che copre più di un millennio (dal 1400 circa fino al 400 a.C.), sia sull’effettivo apporto della cultura greco-romana che lo trasformò radicalmente, inserendolo nel suo ricchissimo sistema mitico.