I Padri in Occidente: Tertulliano, Lattanzio, Ambrogio

In Occidente Tertulliano è consapevole della relazione tra magia e astrologia: egli riconosce la mano dei demoni nelle arti magiche e in qualunque forma di preveggenza. Nel trattato Sull’idolatria (9), la scienza astrologica è assimilata alla venerazione degli idoli: con il nome degli astri sono adorati quegli angeli che si ribellarono a Dio. Come quelli furono cacciati dal cielo, così ai tempi di Tertulliano gli astrologi furono espulsi da Roma e dall’Italia. Per lui l’astrologia fu veridica soltanto fino alla nascita di Cristo, come attesterebbe l'episodio della stella cometa e dei Magi. Per un Cristiano non è lecito praticarla, perché essa è riconosciuta simile all’eresia, come si legge nel De praescriptionibus adversus haereticos (43).

Anche Lattanzio prende di mira l’implicazione pagana dell’astrologia, perché essa invita a venerare non il creatore, ma le sue opere (Epitome 21, 1). Nelle Divine Istituzioni (2, 5), si riafferma che solo Dio deve essere adorato, non già gli elementi e i corpi celesti; è quindi confutata l’opinione degli Stoici che ritengono astri e costellazioni degli dèi e non creature dell’unico Dio. Poco dopo (2, 17), tutte le arti divinatorie sono definite addirittura un’invenzione demoniaca.

Ambrogio, nelle Enarrationes in XII psalmos davidicos (1, 22), chiosando il versetto 48, 20 di Isaia (Esci dunque da Babilonia, fuggendo dai Caldei), spiega che Babilonia significa “confusione”, appunto la confusione di questo mondo, mentre per Caldei s’intendono coloro che studiano il corso degli astri in ossequio a una vana superstizione e seminano gli errori del paganesimo. Da questi bisogna fuggire, come fece Abramo, il quale, pur essendo in origine uno di loro, si allontanò dai Caldei, e ciò avvenne prima della Legge.
Nell’Exameron (4, 13), Ambrogio critica la consuetudine degli oroscopi per un motivo già noto: se tutto fosse già stabilito al momento della nascita, non sarebbe possibile lodare il giusto e condannare l’empio. Gli Apostoli non furono prescelti sulla base dell’ora in cui nacquero, ma furono santificati dall’avvento di Cristo e redenti dalla sua Passione. Il buon ladrone celebrato nel Vangelo di Luca (23, 39-43) ottenne la Salvezza non per merito del proprio dì natale, ma grazie alla sua professione di fede. Il potente e il debole, il longevo e chi muore giovane, il maschio e la femmina possono anche nascere nella stessa ora, ma i loro destini sono dissimili. Né è possibile che la differenza di pochi istanti determini una sorte totalmente diversa ed è ridicolo attribuire all’influsso delle costellazioni dello Zodiaco un’inclinazione piuttosto che un’altra. Infine, anche le leggi e il lavoro sarebbero inutili, se tutto dipendesse dagli astri.