Il progetto didattico "Galileo Galilei" nasce dalla collaborazione delle classi II E, II H e III E, sotto la supervisione dei prof. Marco Barbisotti, Giorgio Luppi, Fabrizia Mancini e con il coordinamento tecnico del prof. Francesco Tissoni; esso mira a sperimentare la complessità della multidisciplinarietà all'interno di un lavoro interclasse (sono infatti coinvolte materie come latino, greco, storia, filosofia, matematica e fisica).
Abbiamo dunque ricostruito, a partire dalle vicende biografiche e dalle opere, il contesto storico in cui Galilei operava e l'influenza che questo personaggio così importante ha avuto nell'ambito scientifico-sperimentale, filosofico e tecnologico.
Galilei, figura centrale del processo di rinnovamento filosofico-scientifico in atto in Europa, si trasferisce nei luoghi di più intenso fermento culturale dell'Italia del '600; è il caso dell'università di Padova (sotto la giurisdizione della Serenissima), dove avviene l'incontro con Paolo Sarpi e del successivo soggiorno a Firenze. Proprio qui comincia il tentativo di consolidare la teoria copernicana, che risultava in netta contrapposizione alla cosmologia tradizionale platonica e aristotelica (stilli, segatta, milanta) oltre ovviamente all'atteggiamento di chiusura della Chiesa Cattolica, che vedeva il suo maggiore esponente nel cardinale Bellarmino.
In seguito si accende infatti una disputa intorno alle scoperte galileiane, pubblicate nel “Sidereus Nuncius”, che sfocia nella denuncia dei Domenicani e nella messa all'Indice del “De revolutionibus orbium coelestium” di Copernico.
Gli scritti del periodo fiorentino non hanno un obiettivo polemico nei confronti dei dogmi ecclesiastici, ma di rispetto delle verità di fede, come risulta evidente dalla lettera a Benedetto Castelli.
L'innovazione di Galilei nell'ambito scientifico non riguarda solo il campo astronomico, ma anche quello prettamente fisico: inventore del metodo sperimentale lo applica nella sua opera intitolata “Dialogo sopra i due massimi sistemi” a dimostrazione della possibile mobilità della terra confutando le teorie degli aristotelici attraverso i seguenti esperimenti ideali:
1. Esperimento del gran naviglio
2. Esperimento sulla caduta di una pietra da una torre
3. Esperimento riguardo all'immobilità della terra attraverso i tiri di artiglieria
4. Esperimento riguardo il moto parabolico dei proiettili attraverso i colpi sparati da una colubrina
Inoltre Galilei sottolinea alcune rilevanti novità intorno ad un argomento antichissimo quale è lo studio del moto nella sua opera i “Discorsi”, suddivisa in tre parti che riguardano rispettivamente il moto rettilineo uniforme e il principio di inerzia, il moto uniformemente accelerato attraverso l'esperimento del piano inclinato.
Infine conseguenze fondamentali avrà il suo impegno nella divulgazione scientifica, al punto che i fruitori non sono più solo gli addetti ai lavori, perchè le opere sono scritte in una lingua viva ( il volgare italiano), ma anche i "nuovi tecnici".