Michele Arcopinto
Descrizione delle caratteristiche chimico-fisiche del suolo di riferimento

La fertilità è la capacità di un terreno di essere produttivo; capacità che è determinata da numerosi fattori chimici, fisici e biologici. La fertilità del terreno nel Parco del Vesuvio è determinata appunto dall’attività dell’omonimo vulcano. Secondo la stratigrafia tipica di un suolo vesuviano, possiamo dedurre che nel corso dei secoli si sono alternate ad eruzioni effusive anche eruzioni esplosive, infatti alla base ritroviamo le lave e, sopra di esse, le pomici e le ceneri che rappresentano lo strato di terra sul quale possono attecchire direttamente le radici delle piante. Questi prodotti delle eruzioni si sono sovrapposti, dando luogo a terreni ricchi in minerali, gli stessi minerali contenuti nel magma del Vesuvio; successivamente i minerali vengono disciolti dalle acque in elementi, importantissimi per la crescita della flora, che in seguiti sono assorbiti dagli apparati radicali. Sul Vesuvio questo processo dura da migliaia di anni, scandito da ritmi lentissimi e, come su tutti i vulcani, produce suoli tra i più fertili del mondo.1 Dal punto di vista chimico, la fertilità del terreno è stabilita dalla presenza di determinati elementi chimici: 16 denominati “indispensabili” dei quali 9 “plastici” in quanto vengono impiegati per la formazione dei tessuti vegetali, e 7 detti “oligoelementi”, presenti invece in quantità molto piccole, aventi la funzione di catalizzatori delle diverse reazioni metaboliche delle piante. 

Elementi plastici Oligoelementi
Carbonio (C) Ferro (Fe)
Ossigeno (O) Zinco (Zn)
Idrogeno (H) Manganese (Mn)
Azoto (N) Boro (B)
Fosforo (P) Molibdeno (Mo)
Potassio (K) Cloro (Cl)
Calcio (Ca)  
Magnesio (Mg)  
Zolfo (S)  

I suoli vesuviani sono terre molto ricche in potassio. Per le piante, l'approvvigionamento di potassio risulta fondamentale per una corretta crescita in quanto è un elemento fondamentale di numerosi processi biologici. La principale funzione è relativa alla sintesi degli zuccheri, alla formazione dei profumi, alla colorazione dei petali, dei frutti e degli ortaggi. Il potassio è direttamente coinvolto nella traspirazione delle piante perché controlla l'apertura degli stomi delle foglie, da cui fuoriesce il vapore acqueo. Inoltre questo elemento regola la concentrazione della linfa per rendere le piante meno soggette al congelamento, migliora la lignificazione dei tessuti, irrobustisce le piante e conferisce maggiore resistenza agli effetti di vento, caldo e malattie fungine.

2 La presenza del potassio, congiunta ad altri elementi, è responsabile non solo di ottimi vini, ma anche dei pregiati alberi da frutto come l’albicocco, e dei gustosi ortaggi come il famoso pomodorino, raccolto in caratteristici piennoli.

3 Secondo la pedogenesi, il terreno agrario prende origine dalla progressiva degradazione della roccia madre, inoltre il suo stato fisico deve essere tale da permettere una buona circolazione dell’acqua e dell’aria. Dal punto di vista fisico, il suolo è costituito da aria, acqua, elementi minerali e materia organica. Gli spazi vuoti che formano la “porosità del terreno” dove si trovano aria e acqua, possono occupare volumi variabili a seconda del tipo di terreno. Inoltre alcuni terreni contengono in proporzioni variabili particelle calcaree composte da carbonato di calcio più o meno puro. La sostanza organica proviene dalla decomposizione dei tessuti vegetali, delle deiezioni e delle carcasse degli animali per opera di microorganismi presenti nel terreno. Una parte della materia organica darà origine all’humus. Argilla ed humus sono colloidi cioè sostanze insolubili e si possono trovare in sospensione nell’acqua. Grazie alla presenza del calcio i colloidi del terreno flocculano e di associano per costituire dei complessi argillo-umici nei quali l’humus svolge un ruolo protettivo nei confronti della materia argillosa. In questo modo il terreno acquisisce stabilità affinché le radici possano essere “sorrette” ma anche porosità, per favorire la circolazione dell’aria e dell’acqua. Inoltre il complesso argillo-umico del terreno ha la proprietà di trattenere sulla sua superficie alcuni ioni nella soluzione circolante ed essendo carico negativamente, attira su di sé i cationi. La concentrazione di ioni H+ di un mezzo chimico determina il suo pH (potenziale idrogeno); Un terreno è:

  • Acido se il suo pH è inferiore a 6,8. La presenza di H+ deriva dalla presenza di una certa quantità di H2CO3, ottenuta dall’acqua e dalla CO2 prodotta dai microorganismi e piante. I cationi H+ in eccesso sono i responsabili dell’acidità del terreno. • Neutro se il suo pH è compreso tra 6,8 e 7,2.
  • Alcalino o basico se il suo pH è superiore a 7,2. La presenza di ioni OH- deriva dalla presenza di Ca(OH)2 che è un idrato forte il quale si dissocia a sua volta in Ca2+ e OH-.

Gli anioni OH- in eccesso sono responsabili sono i responsabili della basicità del terreno. Il potere tampone di un terreno non è altro che la sua capacità ad opporsi alle rapide variazioni di pH. Un terreno è quindi tanto più tamponato quanto più è ricco in colloidi argillo-umici.4

Note

1. Parconazionaledelvesuvio.it

2. Giardinaggio.it

3. Treccani.it

4. “Il ciclo delle fertilità terreno-pianta-fertilizzanti” di Roberto Bartolini (Edagricole)