Il Progetto didattico Le Lave del Vesuvio

Partecipanti
45 studenti appartenenti a varie classi degli istituti ITI Marie Curie, ISIS Tognazzi-De Cillis, IS Archimede e L.S. Piero Calamandrei di Napoli• Il coordinatore Dr. Salvatore Velotti e i docenti: prof. Elisabetta De Sio (Inglese - ITI Marie Curie), Roberta Maglio (Geografia Turistica - Archimede), Anna Manno (Latino - Calamandrei), Ciro Migliaccio (Italiano - De Cillis), Luca Micera (Scienze Agrarie - De Cillis), Giuseppe Russo (Disegno e Storia dell'Arte - Calamandrei), Vittoria Siviglia (Fisica - Marie Curie).

Modalità
L’Istituto scolastico Marie Curie ha messo a disposizione l’aula informatica per gli incontri collettivi, ma non è stato installato nessun software. Gli studenti hanno lavorato sul software collaborativo della Fondazione BEIC tramite web browser (ossia: Internet explorer, mozilla firefox e altri) sia da computer, a scuola o a casa, sia da dispositivi mobili.

Tempistiche
La progettazione del corso è iniziata nel giugno 2015. I docenti durante l'estate e l'autunno hanno prodotto le tracce da distribuire agli studenti. Lo svolgimento del progetto nelle aule scolastiche è terminato nel maggio del 2017.

Disegno e Storia dell'Arte
Il Vesuvio e la Villa Rustica di Ponticelli: l’opera “di natura” e l’opera “di mano”
Liceo “Piero Calamandrei”, Napoli
Docente: Giuseppe Russo
La presenza di un vulcano di tipo “pliniano” costituisce un’emergenza naturale che conforma e influenza i luoghi in maniera caratteristica e sotto diversi punti di vista: morfologico, geologico, agricolo, costruttivo-architettonico, ecc. In questo lavoro si esaminano alcuni aspetti dello stretto rapporto tra il Vesuvio e l’ambiente circostante, arrivando a occuparci di una particolare tipologia edilizia, la villa rustica la quale, oltre a costituire un’interessante realizzazione architettonica d’età romana, riassume in sé tutti quegli aspetti. Si parte dalle complesse dinamiche eruttive del territorio campano e del Vesuvio in particolare, per analizzare morfologia e geologia dei luoghi, da cui derivano i caratteristici materiali da costruzione del territorio e anche i prodotti agricoli della terra che venivano lavorati nelle cosiddette “villa rustiche”. L’analisi della Villa rustica di Ponticelli, in particolare, ci consente di studiare un ambiente domestico di epoca tardo-repubblicana a prevalenti finalità produttive, in un territorio eccezionalmente fertile e ameno, unito a un’oggettiva bellezza naturale, tutte derivanti dalla presenza del vulcano che ne costituisce la ragion d’essere, anche estetica, come testimoniato dai tanti personaggi illustri che l’hanno conosciuta, da Plinio a Le Corbusier.

Fisica
La sorveglianza
ITT “Marie Curie”, Napoli
Docente: Vittoria Siviglia
In questo caso si affronterà la storia della sorveglianza vulcanica dagli antichi greci  fino ai nostri giorni. In particolare la visione che avevano gli antichi greci e romani dei fenomeni vulcanici come rottura dell'equilibrio esistente tra cielo e terra, quindi un presagio della volontà divina. Si analizzerà la concezione sviluppatasi durante il periodo medioevale come apocalittica, per finire ai nostri giorni.
Inoltre si illustrerà il funzionamento del primo sismografo elettromagnetico del mondo, ossia quello di Palmieri, per giungere all'attuale concetto di sorveglianza ai nostri giorni con l'analisi di sismogrammi.

Geografia
Il Vesuvio da “rischio” a “risorsa”
ISIS "Archimede", Napoli
Docente: Roberta Maglio
Il modulo prevede lo studio del Vesuvio, o più propriamente del complesso vulcanico Somma-Vesuvio, dal punto di vista geologico e morfologico, l’analisi della cronologia delle eruzioni vulcaniche,  la conoscenza dell’attuale piano di evacuazione, dei fenomeni precursori e dei comportamenti utili ai fini di una corretta fruizione del territorio.
Dopo aver analizzato questo aspetto, il modulo prevede la conoscenza del Parco Nazionale del Vesuvio e della sua flora, della fauna, delle rocce, dei minerali tipici e, soprattutto, dei suoi itinerari.

Inglese
I Cronisti del Vesuvio
ITT “Marie Curie”, Napoli
Docente: Elisabetta De Sio
L'orientamento del modulo di inglese sarà di tipo storico, mettendo in evidenza le notizie diffuse da autori inglese che hanno scritto documenti relativi all'eruzione del vulcano e alle conseguenze sulla popolazione e sul territorio.
Considerato che l'elemento centrale del progetto è la Villa Romana di Ponticelli e le ripercussioni della lava a seguito dell'eruzione del Vesuvio nella zona di Napoli est, l'introduzione del modulo farà riferimento alle risorse della Campania Felix in linea molto generale, per arrivare, nel dettaglio, alla storia della villa in oggetto (di cui sarà tracciata mappatura), sottolineando le caratteristiche dell'edificio.
Non sarà trascurata la storia dei quartieri di Ponticelli, di San Giovanni e di Barra, protagonisti della scoperta della villa.
Il modulo si concluderà con la testimonianza degli scritti di Lord Hamilton, Ambasciatore inglese presso la Corte di Napoli dal 1764 al 1800, che studiò nel suddetto periodo le attività vulcaniche e i terremoti e che, autore di un libro su Pompei, raccolse una sostanziosa di vasi antichi che in parte fu trasferita al British Museum nel 1772.

Italiano
Gefahrlich leben (vivere pericolosamente)
ISIS “Tognazzi - De Cillis”, Napoli
Docente: Ciro Migliaccio
La proposta didattica è stata elaborata per gli allievi di una classe quarta di un istituto tecnico agrario; ragazzi non hanno mai pensato di potersi rapportare al “formidabile monte” che segna le loro giornate dal sorgere del sole al suo tramonto, se non in termini paesaggistici o naturalistici, vuoi per motivi di studio che di appartenenza territoriale. Avevano solo una vaga idea del Vesuvio quale fonte di inquietudine, di riflessione e di speranza in molti poeti, scrittori e filosofi. Nessuno pensava che potesse generare anche incoraggiamenti o procurare, in alcuni osservatori particolari, un invito a fare di più.
A riguardo, ne abbiamo scelti solo tre: Giacomo Leopardi; Friedrich Nietzsche e Walter Benjamin, ma ne avremmo potuti scegliere molti di più. Da alcune opere di questi autorevoli autori gli alunni provano a verificare come sia possibile che “da ceneri infeconde” possa generarsi un pensiero critico o poetico.

Latino
Il Vesuvio e la Villa
Liceo “Piero Calamandrei”, Napoli
Docenti: Anna Manno e Giuseppe Russo
Il Vesuvio con la sua mole maestosa è presente in ogni veduta del golfo di Napoli, ripreso con il celebre pino di via Orazio in infinite cartoline. Ma la sua unicità è fornita dal connubio creatosi da sempre tra l’attività eruttiva e gli insediamenti umani, tra natura e storia. E di questa peculiarità sono testimoni numerose leggende, i racconti di cronisti e di viaggiatori, i morti della natura e sui nuclei abitati limitrofi. Il Vesuvio è l’unico vulcano attivo dell’Europa continentale, circondato da 20 comuni per un totale di 700.000 abitanti. Sin dai tempi antichi le pendici del Vulcano, tra lo scomparso fiume Sebeto a nord ed il Sarno a sud sono state intensamente abitate per la fertilità delle terre, prima ancora dei Romani da Osci, Sanniti e Greci. Fu sotto l’impero di Augusto che, attraverso cospicui investimenti, si colonizzarono le terre, assegnandole ai veterani, si crearono due importanti vie di comunicazione: la Nocera-Napoli e la Nola-Pompei e sorsero grandi città come Pompei, Ercolano e Stabia, oltre ad una fitta rete di ville rustiche. Strabone, storico e geografo greco, vissuto prima di Cristo, ci fornisce una dettagliata descrizione del Vesuvio in uno dei 17 libri della sua opera: Geographia. La disastrosa eruzione del 79 a.C. che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia ci è nota grazie a due lettere indirizzate a Tacito da Plinio il giovane. In meno di 24 ore l’eruzione creò il vuoto attorno a sé e lo struggente e desolato paesaggio che venne a crearsi fu descritto da Marziale in un suo epigramma.

Scienze Agrarie
I prodotti agro-alimentari attraverso la fertilità del suolo
ISIS “Tognazzi – De Cillis”, Napoli
Docente: Luca Alfio Micera
Per secoli l'agricoltura alle pendici del Vesuvio e nelle zone limitrofe è stata una delle più ricche d'Italia, l’edilizia e i forti poteri economici l’hanno relegata agli angoli del territorio, rendendola invisibile al turista che attraversa le falde del vulcano, ciò nonostante l'agricoltura del Vesuvio è ancora presente, la fertilità del terreno lavico è rimasta quella esaltata da Plinio il Vecchio.