1) Quali condizioni fertili e climatiche favoriscono alcune coltivazioni e non altre?
Baricentro della regione Campania, la provincia di Napoli è un territorio ad assoluta vocazione agricola e offre una gamma di specialità fra le più ampie in Italia. Alla base di tanta ricchezza c’è una fortunata combinazione di elementi naturali: in primis la natura dei suoli, nera terra vulcanica ricca di elementi minerali. A completare questo miracolo della natura concorrono poi un clima mite e soleggiato, beneficamente influenzato dalla brezza del Tirreno, e l’abbondanza di acque di superficie. La fertilità del terreno è un fattore importantissimo, determinato da numerosi fattori chimici, fisici e biologici che ne permettono l’impiego in ambito agrario alla coltivazione di piantagioni da reddito. In particolare, le colture più significative della provincia di Napoli sono costituite dagli ortaggi (patate, pomodori, cavolfiori, piselli, fagioli), dagli alberi da frutto (nocciolo, albicocca, pesca, mela) dagli agrumi (limoni e arance in primo luogo), dall’olivo, dalla vite; particolarmente rilevante, infine, la produzione di fiori e piante ornamentali. A favore di queste colture più redditizie, è stato ridotto il terreno destinato ai cereali (grano, mais, orzo, frumento, segale, miglio, avena, riso) che per essere prodotti, hanno bisogno di campi di elevata estensione, ma non per ragioni legate al territorio o alla dimensione del cereale ma bensì al fatto che queste colture, per produrre reddito hanno bisogno di essere prodotti in gran quantità e quindi di diversi ettari di terreno. Questa mancanza di suolo coltivabile è dovuto agli effetti dell’antropizzazione con l’uomo, che riscontrando un maggiore reddito con le colture sopra citate, ha adattato il territorio a quelle colture riducendo appunto così il suolo coltivabile per i cereali. Per fare un esempio: il grano duro rende 25q/ha(quintali/ettaro) a 24 euro al quintale; a differenza dell’albicocca che rende 180-220 q/ha a 60 centesimi al kg. La fertilità del terreno nel Parco del Vesuvio è determinata appunto dall’attività dell’omonimo vulcano. Nel corso dei secoli, i prodotti delle eruzioni si sono sovrapposti, dando luogo a terreni ricchi in minerali, gli stessi minerali contenuti nel magma del Vesuvio. I minerali, di cui questa terra è ricca, vengono disciolti dalle acque in elementi, importantissimi per la crescita della flora, come il potassio, il fosforo ed il ferro, che successivamente sono assorbiti dagli apparati radicali.
2) L'albicocco: la provenienza e la similitudine con i luoghi d’origine.
L'albicocca vesuviana
È una pianta antichissima (ca. 4.000 anni), originaria della Cina nord-orientale, nella regione della Manciuria. Da qui si è diffusa passando attraverso le zone centrali dell’Asia per arrivare fino in Armenia, regione in cui Alessandro Magno la scoprì. Furono però gli Arabi a portarla nel bacino del Mediterraneo e sino a noi. Gran parte della Manciuria è costituita da una superficie di erosione, piuttosto che da una di deposizione, ma è coperta da un suolo profondo. La pianura occupa un'area di circa 350.000 km². I suoi suoli sono ricchi e neri, ed essa è una rinomata regione agricola. Le valli dei fiumi sono larghe e pianeggianti con una serie di terrazze formate da depositi di limo. Durante la stagione delle piene i fiumi inondano vaste aree. Il clima si presenta abbastanza fresco e piovoso d'estate ed estremamente rigido in inverno. Questo clima è molto diverso da quello vesuviano dove l’albicocco ha trovato le condizioni fertili e climatiche per il suo sviluppo. La differenza del clima della Manciuria con quello campano è causata dalla presenza del Monte Paektu a Est della Manciuria, in territorio Nord Coreano, che blocca l’azione mitigatrice del Mar di Giappone, a differenza della Campania dove di ostacoli naturali quali i monti non ce ne sono. La regione Campania che ospita il territorio vesuviano è situata nel Sud-Italia, questa zona è caratterizzata da un clima di tipo mediterraneo. In particolare la zona del Vesuvio presenta un clima mite, con estati dove temperature possono raggiungere valori molto alti e vi sono giornate di pieno Sole, tuttavia le caratteristiche orografiche e l'influenza benefica del mare, rendono il caldo maggiormente sopportabile mentre in inverno il clima si presenta fresco e piovoso.
3) Quali sono le caratteristiche organolettiche che rendono questi prodotti eccellenti?
L’albicocca è un frutto ricco di vitamine, soprattutto carotenoidi, vitamina A e C. L’alta presenza di minerali come potassio, fosforo, sodio, ferro e calcio ne fa un valido supporto in casi di anemia, spossatezza, convalescenza; soprattutto il potassio aiuta anche nell’attività fisica, durante i mesi estivi. L’albicocca può essere blandamente lassativa a causa del sorbitolo; è comunque ricca di acqua e fibre, quindi a priori è un aiuto per la regolarità intestinale. Occorre ricordare che le vitamine A e C hanno, tra le varie proprietà, anche una funzione antiossidante, quindi contrastano l’azione dei radicali liberi e proteggono l’organismo.