La formazione della Valle del Ticino risale ad oltre 2.000.000 di anni fa quando la Pianura Padana era un vasto golfo marino. A partire da 1.800.000 anni or sono iniziarono le grandi glaciazioni dell’Era Quaternaria (Donau, Gunz, Mindel e Riss che portarono in seguito alla formazione dei Laghi prealpini) ed il livello del mare cominciò a diminuire; nei periodi interglaciali seguenti, quando i ghiacciai si sciolsero parzialmente a causa dell’innalzamento della temperatura, i fiumi scesero verso il mare ricchissimi di acqua e di materiali di diversa natura e dimensioni, dai detriti grossolani alle particelle fini: tutti questi elementi, depositandosi e stratificandosi, dettero origine al suolo fondamentale della Pianura che risulta così estremamente vario nella sua composizione.
Dal punto di vista stratigrafico esso presenta strati permeabili alternati a strati impermeabili: ciò ha permesso che si formassero, a profondità diverse, le falde acquifere, vere riserve di acqua sotterranee tuttora esistenti. Al termine dell’ultima glaciazione,10.000 anni fa, i ghiacciai si ritirarono completamente, il Ticino uscì dal Lago Maggiore, scavandosi via via la strada rimodellando continuamente il proprio alveo, generando un solco ampio e profondo che si può ancora oggi riconoscere nel profilo della sua Valle, caratterizzata dai Terrazzi che corrispondono al margine delle antiche zone di erosione.
Viaggiando da Vigevano in direzione Pavia, in località Sforzesca si percorre uno di questi terrazzi da cui si può osservare il profilo del terrazzo più alto che corrisponde al piano della campagna circostante. Una caratteristica dei terrazzi è la presenza in essi di falde sospese, così chiamate perché si trovano a quote più alte rispetto al letto del Fiume Ticino. Quando i serbatoi di acque sotterranee, situati a diverse profondità, affiorano in superficie, a volte intercettati dalla pendenza delle scarpate dei terrazzi oppure venendo a giorno attraverso strati di sedimenti grossolani, si generano le cosiddette “risorgive” meglio conosciute come FONTANILI.
Proprio il fatto di arrivare da profondità differenti, conferisce a queste acque una temperatura che si mantiene costantemente attorno ai 10°C e consente la coltivazione dei prati stabili, le cosiddette MARCITE anche in inverno. I fontanili costituiscono una fascia che si estende per alcuni Km, da Nord a Sud, dall’Adda al Ticino; in particolare quelli della zona del Ticino sono particolarmente ricchi di acqua, anche nella stagione invernale cosiddetta “di magra”proprio perché si trovano in una zona topograficamente depressa, situandosi a quote più vicine al letto del fiume. Un dato interessante: il livello della falda e quello del fiume sono in alcuni punti coincidenti per cui si verifica il passaggio d’acqua dal fiume alla falda nei periodi di piena ed il contrario in quelli di magra del fiume stesso.
Dal punto di vista ecologico questo passaggio dalla falda al fiume costituisce una vera e propria depurazione operata dal suolo stesso. La presenza dei fontanili unita alla naturale pendenza delle scarpate dei terrazzi ha consentito la costruzione e la coltivazione delle MARCITE DELLA SFORZESCA, che vantano origini storiche risalenti ai progetti di Leonardo da Vinci.