Mattia Berni
La loggia delle dame

La Loggia delle Dame è la parte superstite del “Palazzo delle Dame”, sorge accanto al Maschio o Palazzo Ducale ed è stata realizzata intorno al 1490 da Donato Bramante su incarico di Ludovico il Moro, come si evince da una lettera invita al duca Bianchino da Palude e conservata nell’archivio di stato a Roma, nella quale viene trasmesso un elenco quasi completo dei locali riservati a Beatrice d’Este.

La loggia superstite presenta i caratteri tipici degli edifici realizzati bramanteschi come il chiostro di S.Maria delle Grazie e la Canonica di S.Ambrogio a Milano. Il profilo è a sette arcate a tutto sesto in marmo bianco che poggiano su colonne dai raffinati capitelli in pietra scura e a motivi floreali. L’edificio, pur murato e sopralzato, conserva il ritmo leggiadro degli archi, una grande proporzione dei vari elementi che lo rendono una delle parti più interessanti del castello, e capitelli di grande valore.

Originariamente la loggia si affacciava su un giardino pensile coltivato con essenze ricercate. Il Palazzo delle Dame e il giardino costituivano la parte “femminile” del Castello, la residenza riservata a Beatrice d’Este e alla sue dame. Doveva presentarsi riccamente decorata da affreschi eseguiti dallo stesso Bramante. Il cortiletto che in passato giungeva al livello della loggia era il luogo preferito per gli svaghi della duchessa ed era noto come il “Giardino della Duchessa”. Nel corso del XIX secolo è stato abbassato all’attuale livello e in tale circostanza si è anche aperto il portone che accede alla via Riberia. Sotto il giardino erano interrate le cantine del Castello. L’eliminazione e lo sterramento del giardino è stata una conseguenza degli sconsiderati interventi eseguiti nel corso dell’Ottocento per trasformare il Castello in caserma per l’esercito regio.

L’edificio è proprietà del Ministero delle Finanze e non è fruibile, ma visibile solo da via Riberia.

Bibliografia: G. Zimonti, Le storie di Vigevano dalla A alla Z, edizione proloco Vigevano, 1996

Sitografia: www.vigevanoneltempo.it