Giulia Di Marco
Ludovico Maria Sforza, detto Il Moro

Ludovico Sforza duca di Milano, detto il Moro, nasce a Milano nel 1452 da Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Varie sono le interpretazioni circa il soprannome “il Moro”: c'è chi parla di capelli neri e carnagione scura, chi lo riferisce al gelso (in latino "morus" e in lombardo "moron"), chi parla di Mauro come secondo nome, e chi lo fa risalire allo stemma della famiglia, che ritrae un moro impegnato a spazzolare la veste di una donna.

Alla morte del padre, nel 1466, il fratello maggiore Galeazzo Maria, in quanto primogenito, viene nominato duca. Morto anche Galeazzo Maria, assassinato, il suo posto viene preso nel 1476 da Gian Galeazzo Maria Sforza, suo figlio, che però ha solo sette anni. Così Ludovico, aiutato da Sforza Maria, un altro suo fratello, prova a opporsi alla reggenza della madre di Gian Galeazzo Maria, Bona di Savoia, che ha affidato il ducato a Cicco Simonetta, suo consigliere di fiducia. Ludovico e Sforza Maria tentano di batterlo con le armi, ma con scarsi risultati; Ludovico è costretto all'esilio in Toscana, mentre suo fratello muore avvelenato a Varese Ligure. Ludovico, comunque, si riconcilia con Bona dopo poco tempo, e fa condannare a morte Simonetta. Dopo aver costretto Bona ad abbandonare Milano e a stabilirsi nel castello di Abbiate (località conosciuta oggi con il nome di Abbiategrasso), prende la reggenza in vece del nipote.

Ludovico acquisisce sempre più potere a Milano, grazie alle sue abilità diplomatiche che gli permettono di agire in maniera accorta tra tradimenti e alleanze, traendo beneficio dalle rivalità in corso tra gli Stati italiani. Mantiene l'alleanza con Lorenzo il Magnifico e con papa Alessandro V Borgia.

Ludovico appoggia Caterina Sforza, signora di Imola e Forlì e sua nipote, al fine di limitare la presenza in Romagna di Venezia. Diventato padre di Massimiliano e Francesco, nati dal matrimonio, avvenuto nel 1491, con la figlia del duca di Ferrara Ercole I d'Este, Beatrice d'Este, Ludovico consolida il proprio potere a Milano, chiamando a corte poeti, musicisti, pittori e artisti come Bramante e Leonardo da Vinci. Proprio Leonardo ritrae Cecilia Gallerani, amante di Ludovico, nel celebre "Ritratto di dama con l'ermellino".

Dapprima alleato del Regno di Napoli, si avvicinò poi al re di Francia Carlo VIII nel 1492. Investito del ducato di Milano nel 1494 da Massimiliano d'Austria, per respingere le ostilità del re di Napoli Ferrante, chiama in aiuto Carlo VIII. Costui guida un esercito potente e ben armato e, con la sua discesa in Italia (1494), dà inizio a un lunghissimo periodo di guerre tra le grandi potenze europee per il controllo della penisola italiana (guerre d’Italia). Carlo VIII conquista Milano, Firenze e Napoli. Il successo travolgente del re francese spaventa i reggenti delle varie signorie italiane, i quali si coalizzano contro di lui costituendo una Lega antifrancese, capeggiata proprio da Ludovico il Moro e sostenuta da Venezia, dal papa, da Massimiliano d’Asburgo e dal re di Spagna. La Lega respinge Carlo VIII ma, salito al trono di Francia Luigi XII, questi si allea con Venezia e con il papa e conquista Milano nel 1499.

L'avvento al trono di Francia di Luigi XII d'Orléans, come discendente di una Visconti, provoca la rovina del Moro. Ludovico è costretto ad abbandonare Milano e a rifugiarsi a Innsbruck nel 1499. Di lì tenta la riconquista dei suoi possessi, ma tradito dagli Svizzeri a Novara, viene catturato dai francesi che lo imprigionarono prima a Lys-Saint-Georges e poi a Loches dove muore nel 1508.

Bibliografia: A.Giardina, G.Sabatucci, V.Vidotto, Nuovi profili storici volume 1,Editore Laterza, 2008, 2012 Roma-Bari; Gli Sforza a Vigevano, Mostra documentaria Vigevano Castello Sforzesco, Archivio storico civico, Archivio storico Curia Vescovile, 1981

Sitografia: www.treccani.it ; www.sapere.it ; www.biografieonline.it .