Il giocatore invisibile
Una lettera anonima attacca il lavoro di un professore universitario. È il via di un’investigazione fuori dall’ordinario che scoprirà il presunto colpevole solo dopo il suo suicidio.
Il giocatore invisibile (1978) segna il ritorno alla narrativa leggibile dopo la lunga riflessione seguita a L’Arte della fuga. Nuovo romanzo che mantiene una certa verve sperimentale, seppur decisamente attenuata rispetto al precedente. E lo fa utilizzando un linguaggio innovativo, fondato su chiarezza e leggibilità ed ispirato al modello di Charles Dickens.
Leggiamo cosí un giallo psicologico in cui vengono rovesciati i consueti schemi di genere. Un giallo fuori dall’ordinario in cui la vittima conduce l’indagine e l’aggressore perde la vita, prima che ne sia accertata a tutti gli effetti la colpevolezza, lasciando un’ombra di ambiguità su tutta la vicenda. Un giallo in realtà apparente in cui la ricerca del colpevole è solo un espediente narrativo per dar spazio ad una satira d’ambiente, una feroce critica all’ipocrisia ed a un riduttivo modo di vivere la cultura.
La trama racconta infatti la vicenda di un professore universitario di mezza età, attaccato in una rivista di filologia classica da un anonimo lettore che lo accusa di aver avallato l’etimologia inesatta del termine ipocrita. Attacco che mette in discussione quella maschera di cultura dietro cui il professore si era sempre nascosto, scatenando l’indagine motore del racconto.
Un’indagine che tra finzioni e autoinganni solleva dubbi e sgretola certezze fermandosi solo davanti ad una seconda lettera anonima che rende nota l’infedeltà della moglie del professore, preludio del suicidio finale del colpevole. Si chiami De Lollis (dattiloscritti) o Daverio (edito), poco importa.
Ma chi è dunque il giocatore invisibile evocato dal titolo? Tutto sembrerebbe indicare il destino, ma potrebbe essere anche l’autore stesso. Autore onnipotente capace di smascherare i personaggi, presentandoli nei loro aspetti piú meschini, attraverso una continua messa a fuoco esterna che rende ogni interpretazione sempre piú indefinita. Una risposta univoca non c’è, rimane ambigua come la soluzione del mistero.