La Biblioteca
«Una biblioteca come la mia rappresenta sicuramente qualcosa di irresponsabile. Rappresenta un’attrazione visionaria, una spinta verso la ricerca senza confini né limiti. È come una brama malinconica di poter inghiottire l’universo attraverso i libri».
Cosí Pontiggia descrive la sua immensa ed eclettica biblioteca, trentaseimila volumi che comprendono testi antichi, opere di pregio, narrativa e saggi, dizionari ed enciclopedie, riviste e cataloghi, manuali e testi scolastici. Insomma, libri di ogni genere che vanno dai romanzi di Salgari letti da ragazzo fino ai testi antichi e rari di Bayle e Montfaucon. Libri letti e vissuti, libri spesso appuntati e sottolineati, libri in gran parte impreziositi da rilegature di pregio. Con un posto di rilievo per le opere scritte dall’autore stesso, in italiano e nelle traduzioni straniere, ed opere a lui dedicate.
Trentaseimila volumi che hanno trasformato un appartamento milanese in una fortezza di carta, nella quale i libri tracimavano dagli scaffali ed invadevano ogni spazio. Trentaseimila volumi passati per la Svizzera ed ora conservati presso la biblioteca nazionale Braidense, sede di Vigevano.
Un bibliofilo vorace, ecco cos’era Pontiggia, non un vero collezionista. Un bibliofilo vorace che accumula tutti quei volumi che sognava di poter leggere o almeno sfogliare. Un’insaziabile passione, ereditata dal padre, di cui conosceva le controindicazioni economiche, ma che ha sempre cercato di difendere: «qualcuno dice: "che bisogno hai di tanti libri intorno? Quando ti servono non puoi consultarli altrove?" Ma per chi abita al mare non importa starsene chiuso in casa: sente che il mare è lí e che se vuole può entrarci dentro». Un vero e proprio oceano di libri, in cui tuffarsi a piacimento.