Infanzia e disabilità
Dalle ambientazioni esotiche di Salgari alla dura realtà della disabilità del figlio. Un’infanzia vissuta due volte.
È sin da ragazzo che Pontiggia è attratto dalla lettura e dai mondi fantastici creati dai grandi narratori. Mondi pieni di avventure e colpi di scena, mondi come la Malesia di Sandokan.
Confessa infatti che «venni preso da un furioso innamoramento per Salgari. Io e mio cugino Ezio Frigerio ne sceneggiavamo le avventure in giardino: a lui toccava il ruolo di Sandokan, a me quello di Yanez». E molte altre furono le sue letture giovanili e non, da Salvator Gotta alle enciclopedie illustrate, fino alla curiosa versione latina di Winnie the Pooh.
Con il tempo tali letture lasciano spazio a libri e studi piú maturi. E solo la nascita del figlio Andrea le fa riaffiorare, seppur in modo nuovo. Un ritornato interesse per l’infanzia, stavolta in senso piú prettamente pedagogico per far fronte all’educazione e alla formazione del figlio. Un figlio che, per via della sua disabilità, necessita di attenzioni particolari, testimoniate dai diversi volumi sul tema, riviste di educazione, scuola e insegnamento.
Pontiggia si occupa attivamente del problema dell’handicap partecipando alle riunioni della professoressa Morosini e al volume collettivo Mi riguarda. Raccolta di testimonianze sulla disabilità a cui Pontiggia contribuisce con un chiaro messaggio: «accettare la realtà senza volerla modificare con paure e aspettative … perché l’importante non è tanto di fermare l’attenzione su ciò che manca [nel bambino], quanto di sviluppar[n]e le potenzialità che esistono».
Nascita del figlio che lo riavvicina anche al suo lato fanciullesco piú puro. Acquista infatti diversi volumi di favole, di racconti adattati per i bambini, ricchi di colorate illustrazioni. Dai miti greci raccontati da N. Hawthorne a Shakespeare ridotto a racconti. E inizia lui stesso a scrivere racconti per l’infanzia come Cichita la scimmia parlante e Il nascondiglio. Il primo pubblicato da Lisciani e Zampetti, il secondo inserito nell’antologia di racconti l’Astromostro.