La preparazione dei farmaci con derivati vegetali e animali a scopo terapeutico ha radici e tradizioni in tutte le culture antiche occidentali e orientali. Nell’antica Grecia, l’osservazione della natura, mossa dalla filosofica necessità di rispondere a interrogativi sull’origine del mondo, si sviluppò nello studio della morfologia e delle proprietà nutritive e medicinali delle piante, poi sistematizzato in erbari descrittivi delle singole erbe e delle loro caratteristiche.
Opera di riferimento della farmacopea, ampiamente diffusa e tradotta anche in Oriente, è il
De materia medica di Dioscoride di Anazarbo (I sec d. C.). Nominato da Dante come “buono accoglitor” [Inf. IV, 139], Dioscoride raccolse e descrisse più di 600 tipi differenti di piante, rappresentate in oltre 400 miniature. Il ricettario contenente le indicazioni per la preparazione dei farmaci divenne, con Federico II di Svevia, elenco ufficiale necessario per svolgere l’esercizio della farmacia.
La farmacopea, oggi, è la raccolta ufficiale della nomenclatura dei farmaci, un codice in cui sono riportate anche le disposizioni tecniche necessarie per la formulazione dei medicamenti.
Pietro Andrea Mattioli, Commentarii in sex libros Pedacii Dioscoridis Anazarbei de medica materia, Venezia, Vincenzo Valgrisi, 1565, pagina 89. Biblioteca Digitale BEIC