Ippocrate di Kos, 460
370 a. C. circa, considerato già in antichità medico illustre e maestro di medicina, fu riconosciuto fondatore della medicina scientifica nel II sec d.C. da Galeno. Della produzione letteraria a lui attribuita ci è pervenuto il
Corpus Hippocraticum o
Collectio Hippocratica, che si compone di circa 70 libri, all’interno dei quali confluiscono i contributi dei suoi allievi e di altri esponenti, forse anche di epoca precedente, insieme al celebre
Giuramento di Ippocrate. Con molta probabilità, dal III sec. a.C., il
Corpus fu raccolto nell’antica Biblioteca di Alessandria. La questione ippocratica rimane tutt’oggi insoluta e non risulta possibile affermare con certezza la paternità dell’opera.
Platone riporta che Ippocrate fosse particolarmente attento al metodo secondo il quale non si curava la singola malattia ma l’uomo nella sua interezza; non si poteva cioè curare un paziente ‘senza conoscere la natura del tutto’. Pur in mancanza di testimonianze dirette certe, i principi e le tecniche tramandate da Ippocrate hanno dato un contributo decisivo al miglioramento delle condizioni di vita, igieniche, sanitarie e psicologiche, dei pazienti.
Hippocrates, Opere, Genève, Samuel Chouët, 1657, illustrazione. Biblioteca Digitale BEIC