Ippocrate fu un tenace sostenitore, in Occidente, di uno dei più antichi tentativi di fornire l’eziologia delle malattie. Qui si accenna alla dottrina umorale, teoria secondo la quale la salute dell’organismo era il risultato dell’armonia e dell’equilibrio degli umori nel corpo e dell’uomo nel mondo circostante. Nello specifico essa si fondava sull’idea del legame esistente tra i quattro elementi fondamentali e i quattro umori, riferiti ad altrettanti organi del corpo umano, in stretta connessione con le 4 stagioni, le 4 età della vita, i 4 momenti della giornata e i 4 caratteri.
L’elemento terra era collegato alla bile nera con sede nella milza, e correlato all’inverno e alla malinconia; l’elemento acqua associato alla flegma, alla testa, all’autunno e alla calma; l’elemento fuoco, riferito alla bile gialla con sede nel fegato mutava in estate, definiva il carattere collerico; infine, l’elemento aria si riteneva collegato al sangue la cui sede era il cuore, si trasformava in primavera e caratterizzava il carattere sanguigno.
Johann Kaspar Lavater, Physiognomische Fragmente zur Beförderung der Menschenkenntnis und Menschenliebe, Leipzig und Winterthur, 1775-1778. Incisione raffigurante i quattro umori Phlegmaticus, Cholericus, Sanguineus, Melancholicus. Wikimedia Commons (Pubblico Dominio)