Anatomia

L'anatomia nel XVII secolo


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    Thomas Willis

    Opera omnia [...], Lione, 1681.

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    Thomas Willis

    Opera omnia [...], Lione, 1681.

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    Teofilo Bonet

    Polyalthes [...], Ginevra, 1684.

Nel XVII secolo ulteriori progressi furono fatti nella ricerca anatomica in tutta europa.
Thomas WillisThomas Willis (1621- 1675), si dedicò allo studio clinico del malato e all'indagine anatomica, approfondita soprattutto a livello del sistema nervoso. Numerose furono le sue osservazioni relative alle lesioni del sistema neurologico e alle malattie mentali. Egli spiegò anche le ragioni alla base delle azioni curative dei farmaci, spiegando come questi influivano sulla fisiologia dello stomaco., medico inglese, i cui scritti di anatomia erano fra i più completi dell’epoca, studiò con accuratezza l’anatomia e la fisiologia del sistema nervoso. Egli fu un vero pioniere nella ricerca anatomica del cranio, del sistema nervoso e dei muscoli: il cervello, la struttura dei suoi nervi, le sue patologie furono oggetto di quattro opere, fra cui il Cerebri anatome (1664).
Willis scoprì anche il diabete mellito e l’asma, che egli chiamava rispettivamente con i nomi di malattia di Willis I e malattia di Willis II. Il suo ultimo lavoro fu tuttavia quello più ambizioso: il De anima brutorum, in cui presentava la fisiologia e le patologie dell’anima animale, che egli riteneva responsabile delle passioni del corpo.

In Olanda Regnier de GraafRegnier de Graaf (1641- 1673), anatomista olandese, deve la sua fama ai suoi studi sull’apparato genitale femminile e maschile e sul processo di generazione; fondamentale fu la scoperta dei follicoli ovarici che portano il suo nome. Le sue osservazioni risultarono decisive per l’affermazione della teoria ovista. si rese celebre con i suoi studi di anatomia ginecologica, dimostrando la presenza di vere e proprie ovaie nei mammiferi; Regnier è ricordato anche per le sue ricerche sui succhi pancreatici, oggetto della sua tesi di dottorato, Disputatio medica de natura et usu succi pancreatici (Leida 1663).

In Svizzera Theophile Bonet Theophile Bonet (1620-1689), famoso medico di Ginevra, iniziò la sua carriera all'età di 23 anni come medico in città, prima di diventare il medico personale di Enrico II d'Orléans-Longueville. Diventato sordo all'età di 50 anni, dedicò tutte le sue energie a scrivere libri di medicina. La sua opera principale, il "Sepulchretum" è considerato il primo libro completo di anatomia patologica., nel suo Sepulchretum, seu Anathomia practica ex cadaveribus morbo denatis (1679) raccolse tutti i dati anatomo- patologici fino allora noti, componendo la prima opera completa di anatomia patologica, aprendo la strada al lavoro di Morgagni, un secolo più tardi.

In Italia Lorenzo Bellini Lorenzo Bellini(1643- 1704), medico fiorentino, a soli 20 anni iniziò le sue ricerche sulla struttura dei reni, confluite nell' Exercitatio anatomica de structura usu renum (1662). Fu nominato professore di medicina presso l’Università di Pisa; dopo 30 anni venne chiamato a Firenze, dove il granduca Cosimo III de’ Medici lo scelse come suo medico personale; divenne anche archiatra di papa Clemente IX. , indagò sulla struttura e funzione dei reni e scoprì i dotti papillari, chiamati tuttora i dotti di Bellini. Fra le sue opere più famose ricordiamo i Discorsi di anatomia (1655), e gli Opuscola aliquot de urinis, de motu cordis, de motu bilis, de missione sanguinis (1695).

Tuttavia i contributi più importanti nel campo dell’anatomia in questo secolo furono dati dal medico emiliano Marcello MalpighiMarcello Malpighi (1628- 1694), docente di medicina a Pisa e a Bologna, fu considerato fra i fondatori dell’anatomia comparata e dell’istologia; i suoi studi nel campo della fisiologia furono fra i più importanti del suo secolo: famoso per aver scoperto e descritto con grande accuratezza i capillari, delineò in maniera definitiva il ciclo della circolazione sanguigna; studiò anche l’anatomia della milza e dei reni., che per primo ricorse al metodo dell’indagine sperimentale e all’ausilio del microscopio ottico, grazie al quale riuscì a individuare e descrivere i capillari sanguigni, la struttura alveolare del tessuto polmonare (De polmonibus, 1661), e l’architettura della milza e dei reni.
Divenne inoltre noto per le ricerche neurologiche e la scoperta dei recettori sensoriali tattili della cute e della lingua (De lingua, 1665). Malpighi fu anche un convinto sostenitore dell’anatomia comparata: credeva infatti che bisognasse studiare gli animali più piccoli e semplici per poter comprendere l’anatomia di quelli più complessi; sosteneva inoltre che bisognava dare preminenza all’osservazione diretta e all’indagine sperimentale piuttosto che adagiarsi sulle teorie e i dogmi tradizionalisti.

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Lorenzo Bellini

#Discorsi di anatomia, Firenze, 1741.

I Discorsi, letti dal Bellini agli accademici della Crusca, furono raccolti dal medico A. Cocchi e fatti pubblicare a Firenze dal 1741 al 1744.
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Opuscola aliquot [...], Pistoia, 1695.
Bellini in quest'opera si occupò delle patologie delle coronarie, specificandone le cause e descrivendone alcune casi.
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Theophile Bonet

#Pharos medicorum hoc est Cautiones, animaduersiones et obseruationes practicae, Ginevra, 1668.

Theophile Bonet è rappresentato nel Fondo Alfieri con l'opera Pharos medicorum [...]: un compendio di tutte le sue osservazioni in ambito medico.

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Thomas Willis

#Cerebri Anatome in Opera omnia, Lione, 1681.

In quest'opera Willis rivelò le strutture cerebrali responsabili del funzionamento delle emozioni: una di queste strutture prese il nome di “Poligono di Willis” (un circolo alla base del cranio in cui confluiscono le tre arterie principali).


Nell'Opera omnia è presente anche il famoso De anima brutorum.