Le sabbie immobili
Satire pungenti sulla società italiana, letteraria e non solo. Satire incisive su un linguaggio sempre meno aderente alla realtà e alle cose.
Raccolta di scritti satirici corrosivi che attaccano i costumi della società italiana e il linguaggio che li esprime. Una critica al mondo letterario per smuovere le paludose acque dell’establishment culturale ed editoriale.
Una denuncia di vizi e conformismi linguistici che usa come armi severe note di costume e geniali giochi verbali, capaci di mettere in crisi modi di dire e di sentire. «Una radiografia in chiave satirica della nostra situazione politico-culturale», irridente e graffiante a tal punto da meritare il Premio Satira Politica Forte dei Marmi (1992).
Si tratta, ogni modo, di scritti già apparsi tra il 1978 e il 1991 soprattutto nelle pagine del Corriere della Sera, ma anche in altri giornali e riviste come La Stampa, Europeo, Mondo Operaio, Illustrazione italiana, Wimbledon e Panorama. Testi che, salvo qualche eccezione, hanno subito solo lievi ritocchi stilistici e lessicali prima di confluire in questo volume.
Testi di natura diversa che vanno dagli attacchi al lessico della critica, «infarcito di stereotipi semicolti e aggettivi orecchiati», alla sezione del microcomico in cui si mostra il vero e proprio baratro creatosi tra parole e cose. Anche se il punto di forza appaiono essere gli antidetti (già apparsi nel 1984), motti e aforismi satirici che giocano sull’antifrasi per smentire i luoghi comuni piú abusati. Per far questo puntano tutto sul rovesciamento semantico, dimostrando che l’efficacia dell’aforisma non dipende dai contenuti ma dalla sua struttura binaria e antitetica che da un’illusoria sensazione di verità. Motti e aforismi talmente riusciti da essere apprezzati anche fuori dall’Italia ottenendo traduzioni in tedesco, spagnolo, inglese e francese.