Primi passi
Nato a Como nel 1934, è una grave polmonite ad avvicinarlo alla letteratura. La morte prematura del padre lo costringe però a mettere da parte gli studi per trovare impiego in banca.
«Nasce per i piedi (parto podalico) alla Maternità di Como il 25 settembre 1934. Sua madre, in gioventú attrice dilettante, gli trasmette il gusto di una recitazione sincera. Suo padre, funzionario di banca, gli trasmette il gene della bibliomania, brama di conoscere l’universo attraverso i libri». Cosí si descrive Giuseppe Pontiggia, poche righe autobiografiche che fotografano i primi istanti della sua vita.
Negli anni dell’infanzia cresce a stretto contatto con il fratello Giampiero (poi poeta con lo pseudonimo Giampiero Neri) e con il cugino Ezio Frigerio (poi scenografo di fama). Si allontana ben presto da Erba per trasferirsi con la famiglia prima a Santa Margherita Ligure, poi a Varese. E ormai quattordicenne, si stabilisce definitivamente a Milano, dove prosegue gli studi al Liceo Ginnasio Carducci.
È una polmonite che lo colpisce in giovanissima età ad avvicinarlo alla letteratura. Costretto a letto per un intero mese, infatti, trascorre i lunghi giorni della malattia tra numerose letture e la trascrizione in prosa degli album a fumetti di Walt Disney e Flash Gordon. Cerca anche di realizzare un romanzo alla Salgari, mai terminato. E neppure guarito perderà l’amore per la lettura, proseguendo la sua formazione con le biografie dei grandi artisti e i maestri della narrativa come Maupassant, Dostoevskij e Renard.
La precoce morte del padre (ucciso nel 1943) riduce la famiglia in difficoltà economiche, costringendolo ad accelerare il cammino scolastico. Termina cosí gli studi con due anni di anticipo, ottenendo il diploma a soli 17 anni, per impiegarsi nella sede milanese del Credito Italiano. E proprio dagli episodi di quel primo e difficile anno di lavoro in banca nascerà la sua opera prima,La morte in banca.