La maturità

  • Pontiggia riceve il premio Strega per La grande sera (1989) al Ninfeo di Villa Giulia, Roma Pontiggia riceve il premio Strega per La grande sera (1989) al Ninfeo di Villa Giulia, Roma

Svolta verso la leggibilità che gli regala consensi e apprezzamenti. Tre gialli insoliti e un’intensa attività saggistica che lo rendono un autore affermato.

Gli anni Sessanta e Settanta sono fondamentali per Pontiggia che abbandona la banca per insegnare lettere nelle scuole serali (1961) e sposa Lucia Magnocavallo (1963). Inizia le sue collaborazioni editoriali prima con Adelphi (1965) e poi con Mondadori. E nel 1969 nasce il figlio Andrea che per la sua disabilità cambierà totalmente la vita del padre (e non solo) e sarà destinato a diventare la figura protagonista di Nati due volte.

È un periodo di grandi novità che, dopo la delusione dell’Arte della fuga, si concretizza sul piano letterario in un radicale cambio di stile e di linguaggio. Apre cosí le porte ad un pubblico piú generalizzato e ampio, avvicinandosi ad esso con una comunicazione piú diretta e un linguaggio semplice ma mai gergale. Un ritorno alla narrativa leggibile che passa attraverso il genere poliziesco. Genere che permette di costruire opere in superficie lineari e leggibili ma nel profondo complesse e problematiche. Infatti, pur ricorrendo al gioco della suspense e al procedimento indiziario tipico del giallo, ci troviamo di fronte a tre romanzi Il giocatore invisibile (1978), Il raggio d’ombra (1983) e La grande sera (1989) in cui i detective non hanno nulla di convenzionale e i delitti non avranno alcuna soluzione. Tutto all’interno di un forte senso di vuoto e di staticità esistenziale. Un’idea pessimistica dell’uomo e della società, dominati solo da menzogna e caso.

Si tratta di una critica dei luoghi comuni e dell’inautenticità del linguaggio che vediamo in modo ancor piú marcato nei volumi di saggistica. Raccolte che Pontiggia intervalla regolarmente alle opere narrative per dar sfogo alle sue interpretazioni del mondo e della società, del costume e della letteratura. È proprio qui infatti che si evidenzia ancor piú il suo lato etico e civile. Luogo in cui dar libero spazio alla brevitas del suo stile, agli aforismi e ai paradossi tanto cari al suo modo di vedere le cose, complesse e sempre in antitesi. Si susseguono cosí Il giardino delle Esperidi (1984), Le sabbie immobili (1991), L’isola volante (1996), I contemporanei del futuro (1998), Prima persona (2002).

Pontiggia è ormai un autore affermato. Gli mancherebbe solo un grande successo.