Esordi letterari
Dal giovanile La morte in banca allo sperimentalismo de l’Arte della fuga, senza ottenere i consensi sperati. Delusione e nuovo stile.
Fa il suo ingresso nell’ambiente letterario con il romanzo breve, La morte in banca. Romanzo fortemente autobiografico in cui Pontiggia, nascondendosi dietro il protagonista Carabba, descrive le sue difficoltà di adolescente alle prese con un mondo lavorativo noioso e inumano. Nella vicenda del personaggio si rilegge cosí la vita stessa dello scrittore: impiegato in banca per necessità e iscrittosi alla facoltà di lingue dell’Università Bocconi. Autore e personaggio faticano entrambi a preparare gli esami e l’esito non confortante del primo li convince ad abbandonare.
Gli studi proseguono, ma per il solo Pontiggia, quando Vittorini, ben impressionato dalla prima stesura del romanzo, lo incoraggia ad iscriversi alla facoltà di Lettere dell’Università Cattolica. È un incontro svolta per il giovane Giuseppe che entra in breve a far parte della redazione della rivista d’avanguardia Il Verri, sotto l’ala protettiva di Anceschi. Le porte del circuito letterario sono ormai aperte.
Nel 1959 La morte in banca vede finalmente la luce ottenendo però ben poca attenzione di pubblico e critica. E nello stesso anno Pontiggia si laurea discutendo una tesi sulla tecnica narrativa di Svevo. Per nulla una coincidenza, considerato che Carabba-Giuseppe appare proprio il "nipotino degli inetti sveviani", rivisitati nella Milano anni Cinquanta.
Seguono nove anni di gestazione prima che veda la luce ’opera successiva, l’Arte della fuga (1968). Siamo nel pieno dello sperimentalismo, della costante e agguerrita ricerca sui modi del narrare. L’obiettivo è eludere le convenzioni della narrativa corrente, spezzando ogni nesso spazio-temporale, ma senza rivendicare mai la fine del romanzo. Nonostante le ambizioni però, neppure questa seconda prova avrà l’accoglienza sperata.
È evidente la delusione per i mancati risultati dell’esperimento. Pontiggia decide allora di imboccare un’altra strada del tutto personale, che lo spinge ad abbandonare i legami con l’avanguardia. Intraprende cosí una traiettoria assolutamente autonoma che lo porta verso la leggibilità, abbracciando quel vasto e curioso pubblico che stava emergendo.