Patologia ginecologica
Malattie femminili e strumenti

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    Ambroise Parè

    Les oeuvres d'Ambroise Pare[...] , Lione, 1685.

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    Ambroise Parè

    Les oeuvres d'Ambroise Pare[...] , Lione, 1685.

Con patologia ginecologica si intende lo studio delle malattie che interessano l'apparato genitale e riproduttivo femminile.
Si inizia a parlare di patologia ginecologica già nell'antica Grecia, con alcuni scritti del IV secolo a.C. attribuiti ad Ippocrate, in cui si parla delle infiammazioni e degli spostamenti dell'utero.
Gli studi di Ippocrate furono ripresi nel II secolo d.C. da Areteo, medico greco che si occupò di alterazioni del collo uterino e di leucorrea.
Nello stesso secolo GalenoGaleno (130 circa- 200 circa), fu medico e filosofo di origine greca. La sua dottrina e le sue enunciazioni nel campo dell’anatomia, della fisiologia, della patologia e della terapia ebbero fino al Rinascimento indiscusso dominio. fu uno dei primi a parlare dello speculumStrumento utilizzato in medicina per mantenere aperto un orifizio in modo da poter effettuare osservazioni o operazioni mediche..
Archigene, altro medico della Grecia antica, fornì un breve quadro del cancro della mammella e una prima descrizione della cellulite pelvica e di altri processi infiammatori.
A Roma Celso, medico ed enciclopedista del I secolo d.C, condusse degli studi sull'imene e sulle mestruazioni, e fu il primo ad accennare alla cura operatoria del cancro al seno.
Ma in quest'epoca, chi contribuì in maniera notevole a far progredire le conoscenze in questo campo fu Sorano il Giovane, medico greco che grazie a numerose autopsie su cadaveri, non solo descrisse con precisioni l'apparato genitale femminile, ma fu anche autore di un trattato sulle malattie delle donne, De utero et pudendo muliebri.

Le malattie delle donne continuarono a suscitare molto interesse in tutte le epoche e presso diverse culture, ma bisogna arrivare però fino al XVI secolo per trovare delle descrizioni precise del corpo umano, fondate sull'osservazione anatomica e non più su supposizioni più o meno corrette, e per trovare quindi una trattazione razionale delle malattie genitali.
A questo secolo appartiene l'opera di Girolamo MercurialeGirolamo Mercuriale (1530- 1606) è stato un medico e filosofo italiano, il primo ad aver raccomandato a livello medico la pratica della ginnastica. Si occupò anche malattie cutanee, di ginecologia e malattie femminili e di pediatria., De morbis muliebribus praelactiones, sulle patologie degli organi genitali femminili.
Fra Seicento e Settecento si fanno sempre maggiori anche i riferimenti all'utilizzo dello speculum; delle applicazioni di questo strumento parlano il chirurgo francese Ambroise Paré e Johann Schultz, medico e chirurgo a Padova, il quale ne lasciò anche un disegno e ne spiegò l'uso, chiamandolo speculum ani, vaginae et uteri.
Vediamo dunque come lo speculum, conosciuto fin dai tempi più antichi, sia caduto in disuso per essere riscoperto solo molti secoli dopo.
Lo speculum iniziò ad essere utilizzato regolarmente durante le visite solo nel XIX secolo, grazie ai medici francesi Récamier e Astruc, il quale ne sottolineò l'utilità durante gli esami ginecologici.
Il Récamier ebbe il merito di averne diffuso l'uso, infatti a lui si deve l'idea di esplorare la cavità dell'utero e di raschiarne la parete nei casi in cui fosse ritenuto necessario, tramite l'utilizzo di un particolare strumento ricurvo da lui chiamato curette.
Altra invenzione notevole del XIV secolo fu quella dell'isterometro, strumento formato da una sottile asta metallica flessibile, lunga circa 30 cm, utilizzata per misurare la lunghezza della cavità uterina.
Tuttavia accenni all'uso di uno strumento simile, come la sonda uterina, si trovano anche in epoche precedenti.

A partire dall'Ottocento lo studio delle patologie ginecologiche cominciò ad essere considerato una disciplina indipendente, e l'interesse verso la patogenesi delle malattie uterine si fece sempre più acceso, anche in relazione ai problemi di infertilità e sterilità.
Nel 1850 E.J. Tilt pubblicò una monografia sull'infiammazione ovarica, poiché si fece viva l'attenzione degli studiosi anche verso gli organi annessi all'utero, che si scoprì potevano essere a loro volta affetti da varie patologie.
Alla fine del XIX secolo iniziò l'era antisettica, che, accompagnata all'utilizzo della cloro- narcosi e della narcosi eterea, fece progredire in maniera sensibile l'interventismo chirurgico anche nel campo della ginecologia.

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Girolamo Mercuriale

# De morbis muliebribus praelactiones [...], Venezia, 1601.

Nel 1582 fu pubblicato il De morbis muliebribus in cui Girolamo Mercuriale si occupò di ginecologia e ostetricia, con particolare attenzione verso le patologie degli organi genitali femminili.
L'opera è qui digitalizzata nell'edizione veneziana del 1601.
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Ambroise parè

# Les oeuvres d'Ambroise Pare[...], Lione, 1685.

In quest'opera Parè parla del parto naturale e non naturale, soffermandosi anche nell'osservazione degli organi riproduttivi femminili e delle loro patologie, come la sterilità.
Sono presenti delle illustrazioni di vari strumenti come il forcipe e lo speculum.
Grande attenzione è rivolta anche alla figura della nutrice.