Patologia
L'anatomia patologica nel XVIII secolo

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    Giambattista Morgagni

    De sedibus, Padova, 1765.

Fu solo nel XVIII secolo che gli studi di patologia progredirono in maniera significativa, grazie agli studi di Giovanni Battista MorgagniGiambattista Morgagni (1682- 1771), noto medico italiano, fu allievo del Valsalva, sotto la cui guida si indirizzò allo studio dell'anatomia patologica. I suoi insegnamenti determinarono la formazione di una scuola anatomica italiana che fu all’avanguardia negli studi anatomici fino alla fine del secolo., fondatore dell’anatomia patologica nella sua moderna forma e autore di acute osservazioni anatomiche che gli fecero guadagnare l’appellativo di “Sua Maestà Anatomica”, nome con cui era chiamato in tutta Europa.
La sua opera più importante è senza dubbio il De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis (Venezia, 1761), risultato di 50 anni di osservazioni mediche, che gli permisero di studiare e indicare le differenze anatomiche fra l’organo normale e quello malato e di dimostrare come ad ogni alterazione anatomica degli organi debba rispondere un’alterazione della funzione. Morgagni fu il primo a collegare i dati clinici- sintomatici a quelli anatomici per arrivare ad una precisa diagnosi della malattia.
Nel De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis si trovano tutte le osservazioni più importanti da lui sostenute, ordinate in 5 libri, ognuno dei quali dedicato a una delle più importanti accademie europee di cui Morgagni faceva parte.
Entrarono a far parte di quest'opera anche 70 lettere anatomico- mediche, in ognuna delle quali veniva presentata una malattia diversa, accompagnata da un certo numero di casi correlati e le corrispettive relazioni autoptiche.
Entrarono a far parte di quest'opera anche 70 lettere anatomico- mediche, in ognuna delle quali veniva presentata una malattia diversa, accompagnata da un certo numero di casi correlati e le corrispettive relazioni autoptiche.
Nel De sedibus furono descritte per la prima volta in maniera magistrale diverse specie di aneurismi, l'ulcera gastrica, la tubercolosi renale e diverse altre patologie.
Gli insegnamenti del Morgagni determinarono la formazione di una scuola anatomica italiana che fu all’avanguardia negli studi anatomici fino alla fine del secolo.

Fra gli anatomici italiani che seguirono l'esempio del Morgagni merita di essere nominato Domenico CotugnoDomenico Cotugno (1736- 1822) è stato un medico, anatomista e chirurgo italiano. Dimostrò presto il suo interesse per il funzionamento dei più piccoli organi e meccanismi che compongono il corpo umano, che sottopose ad attento esame nelle dissezioni., osservatore geniale, insigne igienista, iniziatore della profilassi antitubercolare, nello studio dell’anatomia patologica diede un importante contributo ma restò poco noto. Fu il primo ad osservare al microscopio il nervo sciatico e a spiegare la patogenesi della sciatica, di cui distinse due forme, l' "artritica" e la "nervosa", entrambe illustrate nel De ischiade nervosa commentarius (1764). Individuò inoltre la presenza dell'albumina nelle urine di persone affette da idropisia. In Sternutamenti physiologia (1826) indagò l'origine dello starnuto, nel De sedibus variolarum συντςγμα (1769) descrisse le lesioni provocate dal vaiolo.

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Leopoldo Caldani

#Insitutiones pathologicae , Padova, 1776.

Nel XVIII secolo Leopoldo CaldaniLeopoldo M. A. Caldani (1725- 1813) è stato un fisiologo, anatomista e scienziato italiano. Le sue ricerche si rivolsero all’anatomia e alla fisiologia. Fece diverse scoperte sull’organo dell’udito, sul sistema nervoso, e sul sistema circolatorio., successore del Morgagni nella cattedra di Padova, scrisse le Institutiones pathologicae (1772), opera non innovativa da un punto di vista scientifico, ma ricordata per essere un valido testo nozionistico, in cui venivano esposti gli ultimi studi in ambito patologico.
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Giambattista Morgagni

#De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis, Padova, 1765.

Qui presente in formato digitale, quest'opera fu fondamentale nella storia della medicina. L'unico che non volle riconoscerne l'importanza fu L. Caldani che, in pubblico, chiamava il Morgagni ironicamente "Sua Maesta Anatomica" e in privato "principe de' macellai". Il Morgagni lo ricambiava in ugual misura, e anzi cercò di ostacolarne l'ascesa accademica..
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