Grandi autori

I classici della storia della medicina


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    Pietro A. Mattioli

    Opera quae extant omnia, Basilea, 1674.

Il Fondo Alfieri conserva decine dei classici più antichi: si tratta di grandi autori che hanno costituito le basi della medicina e della chirurgia per più di due millenni, in un’epoca in cui lo studio della medicina rispondeva ancora ai bisogni di una tradizione filosofica che mirava a conoscere la verità.
Parlo di autori come Ippocrate Ippocrate (460 a.C. circa- 370 a.C. circa), maestro di medicina in Atene e in Tessaglia fu ritenuto non solo il più grande medico dei suoi tempi dai suoi contemporanei, ma è anche considerato il fondatore della medicina scientifica., autore di circa 60 scritti di natura medica, appartenenti a correnti filosofiche e a scuole di pensiero differenti;
Fra le sue opere principali viene ricordata la Natura dell’uomo, in cui troviamo teorizzata la celebre dottrina dei quattro umori, ovvero bile nera, bile gialla, flemma e sangue, a cui corrispondevano i quattro elementi (rispettivamente la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria). Il corretto funzionamento dell'organismo dipendeva, secondo lui, dall'equilibrio di questi elementi, mentre la malattia era dovuta al prevalere dell'uno o dell'altro.
Ippocrate è tuttora considerato il padre della medicina razionale, così definita in opposizione alla medicina che vedeva nella malattia un segno inequivocabile dell’intervento divino.
Secondo PlatonePlatone (428/427 a.C.- 348/347 a.C.) è stato un filosofo della Grecia antica. Il suo maestro fu Socrate, mentre Aristotele fu il più famoso dei suoi allievi. Egli diede un fondamentale contributo nella costituzione del pensiero filosofico occidentale., suo contemporaneo, egli a quel tempo era già considerato il medico per antonomasia ed era già famoso per il suo insegnamento e per alcune delle sue teorie.

La dottrina umorale ippocratica fu ripresa e variata da GalenoGaleno (130 circa- 200 circa), fu medico e filosofo di origine greca. La sua dottrina e le sue enunciazioni nel campo dell’anatomia, della fisiologia, della patologia e della terapia ebbero fino al Rinascimento indiscusso dominio., che grazie ai suoi innumerevoli scritti (gli sono attribuite più di 4.000 opere) si classifica come un altro grande autore.
Le sua dottrina in ambito fisiologico riscosse molti seguaci, anche se furono le sue osservazioni in campo anatomico a renderlo famoso: egli praticò numerose dissezioni di animali per meglio comprendere l'anatomia umana, e la sua autorità nel settore fu messa in discussione solo nel 1500 da VesalioAndrea Vesalio (1514- 1564), fiammingo, discendente da una famiglia di medici illustri di origine tedesca, è considerato l’innovatore geniale degli studi anatomici. La sua carriera medica vera e propria iniziò a Padova, e raggiunse l’apice con la pubblicazione del De humani corporis fabrica, scritto a 29 anni, con cui riuscì a scalzare dalla base le affermazioni anatomiche di Galeno, che tutti consideravano canone indiscutibile..

Nella lista dei grandi autori non si può dimenticare il nome di DioscorideDioscoride Pedanio (40-90), botanico, farmacista e medico della Grecia antica, che visse a Roma all’epoca dell’Impero di Nerone. Avendo viaggiato a lungo al seguito degli eserciti romani, raccolse un gran numero di osservazioni che utilizzò nella stesura del De Materia medica, ricordato per la sua famosa De materia medica, un erbario suddiviso in cinque libri, scritto in greco, di grande influenza nella storia della medicina fino al XVII secolo, molto diffuso anche in Oriente.
La principale traduzione italiana di Dioscoride venne curata da Pietro Andrea MattioliPietro Andrea Mattioli (1501- 1578 ), fu un medico italiano. Laureato in medicina a Padova nel 1523, il Mattioli fu nell'ambito della botanica una delle figure più conosciute. Egli è ricordato per la sua traduzione del De Materia Medica di Dioscoride, uno dei padri della botanica.. L'edizione del Mattioli, tradotta in varie lingue tra cui latino e francese, affiancava alla traduzione del testo greco commenti, osservazioni, e notevoli illustrazioni, che semplificavano il riconoscimento della varietà trattata.

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Dioscoride

#De medica materia libri [...], Venezia, 1538.

Il De materia medica fornisce nome e sinonimi delle sostanze, poi l'habitat, la descrizione botanica, le proprietà e gli usi medicinali e veterinari; vengono anche fornite la localizzazione geografica, le norme per la raccolta, la preparazione e la conservazione.


Nel Fondo Alfieri è presente anche l'Opera omnia di Mattioli, che è stata digitalizzata in un'edizione del 1674 (Basilea).

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Galeno

#Opera omnium utilissima [...], Basilea, 1536.

Le opere di Galeno rappresentarono un canone indiscusso fino al Cinquecento. A Galeno sono attribuite oltre 4000 opere, che possono essere distinte in 7 gruppi: anatomia, patologia, terapia, diagnostica e prognostica, commentari agli scritti ippocratici, filosofia e grammatica. A noi sono pervenuti circa 108 scritti, parte nella stesura originale greca, parte nella traduzione araba: le opere di Galeno infatti conobbero numerose edizioni.
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Ippocrate

#Opera quae apud nos extant omnia, Venezia, 1546.

La tradizione ci ha trasmesso un Corpus di circa 70 opere che vengono associate al nome di Ippocrate. Il nucleo principale di questi testi è stato composto fra gli ultimi decenni del V secolo a.C. e la prima parte del IV. Le sue opere vengono comunque datate fino al II o al I secolo a. C. All'interno di questo Corpus, coesistono orientamenti filosofici e medici differenti.

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Platone

#Omnia divini Platonis opera tralatione Marsilii Ficini [...], Lione, 1548.

La traduzione dell'intero corpus platonico ad opera di Marsilio Ficino, stampato a Firenze nel 1484, ebbe larghissima fortuna e prese il sopravvento sulle precedenti traduzioni umanistiche e verrà ristampata nei secoli successivi.