Traduzioni

  • copertina de Le meraviglie di Milano di Bonvesin da la Riva (Bompiani 1997) copertina di Bonvesin da la Riva, Le meraviglie di Milano (Bompiani, 1997)
  • dattiloscritto della traduzione di Bonvesin da la Riva dattiloscritto della traduzione di Bonvesin da la Riva
  • dattiloscritto con correzioni a penna della traduzione di Bonvesin da la Riva dattiloscritto con correzioni a penna della traduzione di Bonvesin da la Riva
  • dattiloscritto della traduzione della Mosella di Ausonio dattiloscritto della traduzione della Mosella di Ausonio
  • incisione di L. Lionni per la traduzione pontiggiana della Mosella (Verba 1994) incisione di L. Lionni per la traduzione pontiggiana della Mosella (Verba, 1994)
  • incisione di L. Lionni per la traduzione pontiggiana della Mosella (Verba 1994) incisione di L. Lionni per la traduzione pontiggiana della Mosella (Verba, 1994)

Dalle revisioni per Adelphi fino alle traduzioni in proprio di Bonvesin da la Riva e Ausonio. Una carriera parallela a quella di romanziere e saggista.

L’amore per la lingua e la storia della lingua è sempre stato forte in Pontiggia, attirato dalle lingue antiche e dai profondi significati che le etimologie nascondono.

Ed è proprio questa attenzione per lingue come il latino e il greco che ha consentito all’autore di iniziare la propria collaborazione con Adelphi, lavorando alla revisione delle traduzioni di Lucano e Sallustio, curate da Raffaele Ciaffi.

Non stupisce dunque che Pontiggia abbia poi intrapreso traduzioni integrali di opere da lungo tempo non piú pubblicate o pubblicate in versioni che riteneva filologicamente scorrette. Troviamo così nel suo archivio materiali inerenti alla traduzione del De magnalibus Mediolani di Bonvesin da la Riva, realizzata nel 1974 per Bompiani e riveduta successivamente per le edizioni del 1983 e del 1988. Se ne conservano due stesure dattiloscritte riportanti correzioni a penna, una piú breve di 46 pagine ed una piú lunga di 76.

Di rilievo anche la traduzione del breve poemetto La Mosella di Decimo Magno Ausonio, redatta nel 1981 e pubblicata nel 1984 dalla casa editrice Verba in edizione limitata. Ne sono state infatti pubblicate solo 150 copie numerate e decorate con incisioni di Leo Lionni.

Ha partecipato inoltre ai volumi collettivi Lirici greci e Poeti latini curati da Guarracino e pubblicati da Bompiani nel 1991 e 1993, traducendo epigrammi di Giuliano l’Apostata e il mimo di Decimo Laberio. Da notare anche un’isolata traduzione dall’inglese, il saggio di Penn Warren La poesia in un’epoca di sfacelo per l’Almanacco dello Specchio.