Traduzioni
Dalle revisioni per Adelphi fino alle traduzioni in proprio di Bonvesin da la Riva e Ausonio. Una carriera parallela a quella di romanziere e saggista.
L’amore per la lingua e la storia della lingua è sempre stato forte in Pontiggia, attirato dalle lingue antiche e dai profondi significati che le etimologie nascondono.
Ed è proprio questa attenzione per lingue come il latino e il greco che ha consentito all’autore di iniziare la propria collaborazione con Adelphi, lavorando alla revisione delle traduzioni di Lucano e Sallustio, curate da Raffaele Ciaffi.
Non stupisce dunque che Pontiggia abbia poi intrapreso traduzioni integrali di opere da lungo tempo non piú pubblicate o pubblicate in versioni che riteneva filologicamente scorrette. Troviamo così nel suo archivio materiali inerenti alla traduzione del De magnalibus Mediolani di Bonvesin da la Riva, realizzata nel 1974 per Bompiani e riveduta successivamente per le edizioni del 1983 e del 1988. Se ne conservano due stesure dattiloscritte riportanti correzioni a penna, una piú breve di 46 pagine ed una piú lunga di 76.
Di rilievo anche la traduzione del breve poemetto La Mosella di Decimo Magno Ausonio, redatta nel 1981 e pubblicata nel 1984 dalla casa editrice Verba in edizione limitata. Ne sono state infatti pubblicate solo 150 copie numerate e decorate con incisioni di Leo Lionni.
Ha partecipato inoltre ai volumi collettivi Lirici greci e Poeti latini curati da Guarracino e pubblicati da Bompiani nel 1991 e 1993, traducendo epigrammi di Giuliano l’Apostata e il mimo di Decimo Laberio. Da notare anche un’isolata traduzione dall’inglese, il saggio di Penn Warren La poesia in un’epoca di sfacelo per l’Almanacco dello Specchio.