Pareri di lettura
La scoperta di Morselli, il lancio di D’Arrigo e tante stroncature senza appello. Un lettore severo ma attento ai talenti nascosti.
Il lavoro di lettore ha impegnato Pontiggia per molti anni, durante i quali collaborò con Adelphi, Mondadori ed altre case editrici. Un lavoro in cui la lucidità e imparzialità dei suoi giudizi è stata sempre apprezzata, sempre tenuta in gran conto. Pareri di lettura in cui esprimere un’opinione sulla pubblicazione dell’opera esaminata corredandola, all’occorrenza, con un breve riassunto e un giudizio sullo stile.
Di foglio in foglio passiamo cosí da apprezzamenti decisi come per Racconti 1976 di Scapucci («una sorpresa, finalmente buona»), a stroncature senza appello che investono testi come Voltato l’angolo e ritorno di Magliocco, definito «uno sproloquio».
Pontiggia non teme neppure di bocciare nomi noti come Gianna Manzini («non la consiglierei») o di elogiare con entusiasmo talenti sconosciuti come Bhattacharya: «non so niente dell’autore, ma il testo una volta tanto, si impone da sé». E da buon lettore editoriale non si sottrae nemmeno a valutazioni slegate dal proprio gusto. Lo vediamo in Rachel & autres graces di Berle, di cui scrive: «penso che avrebbe successo, ma non basta per rendermelo simpatico», e in Pietre non ordinarie di Severi, definito «libro intelligente e curioso, ma complessivamente non adatto a noi».
Non mancano giudizi che cambiano in corso di lettura come Horcynus Orca di D’Arrigo, le cui prima pagine hanno un avvio «un po' stentato» ma il finale è di «una grandezza senza aggettivi». E riscoperte di autori inediti come Morselli di cui consiglia la pubblicazione di tutti i testi. Scrive che Contro-passato prossimo sarebbe «una presenza un po' sconcertante, ma di valore» e che Un dramma borghese è «un’altra opera di notevole livello». Si tratta di una grande riscoperta, il cui merito è tutto della grande attenzione e professionalità del lettore editoriale Giuseppe Pontiggia.