Note al testo
Seppure destinate a cambiare radicalmente il modo di intendere la lettura, le nuove tecniche non s’imposero senza fatica. È il problema che ogni novità deve affrontare: superare le abitudini. Non è dunque un caso se molte delle scelte editoriali tendessero a riprendere caratteristiche dei libri manoscritti. Così è nel caso delle note: gli studiosi medievali scrivevano i loro commenti al testo nel margine della pagina. Lo stesso avviene nei primi testi a stampa, come si vede nell’edizione veneziana di Ottavio Scoto di Dante, una delle prime della Divina Commedia, con il celebre commento dell’umanista Cristoforo Landino.
Una curiosità: dei tre padri della letteratura italiana Dante fu l’ultimo a fregiarsi di un’edizione a stampa. Il primo fu Petrarca nel 1470; nel 1471 fu il turno di Boccaccio e solo nel 1472 venne pubblicata la prima Commedia.