Mestieri e professioni

L’importanza delle acque nella vita italiana, rurale e cittadina, e la necessità di operare in maniera tempestiva e professionale, hanno favorito la nascita di numerosi mestieri manuali legati alle acque, che possono essere classificati in gruppi, secondo i settori di applicazione: navigazione, manutenzione di canali e corsi d’acqua, acquedotti, fognature.

Chi sono il Sostegnarolo, il Chiavicante e il Caterattaio, il Trombaio e il Fontaniere, il Navazzaro e lo Spazzapozzi? Gli antenati del Guardiano idraulico, dell’Idraulico e dell’Operatore ecologico, ma per strada l’italiano ha perso parte della sua precisione e molto del suo sapore.

Nel corso dei secoli, sono mutate le tecnologie, con la conseguente scomparsa di alcuni mestieri. Per esempio, le imbarcazioni che risalgono oggi i fiumi e i canali navigabili non sono più trainate dai cavalli, mediante una fune (alzaia) e quindi non esiste più la figura del Bardotto, addetto alla guida dei cavalli da tiro; analogamente, tutti gli edifici sono serviti direttamente dall’acquedotto e quindi non esiste più la figura dell’Acquaiolo, che attingeva l’acqua dalle pubbliche fontane e la portava nelle case più distanti.

Altre professioni invece sono rimaste quasi invariate, ma la lingua si è impoverita, per un fenomeno di costume. E’ il caso degli addetti alle vaste reti di antichi canali irrigui a pelo libero dell’Italia settentrionale, un tempo chiamati Campari, Chiavicanti o Caterattai, termini oggi scomparsi e sostituiti dal più generico e scialbo Guardiano idraulico.
Diffusa è poi la tendenza italiana ad omologare verso l’alto le professioni, ossia a chiamar tutti dottori. Un tempo Idraulico designava l’ingegnere e lo scienziato idraulico, mentre l’artigiano che si occupa di acquedotti e fognature era chiamato Trombaio, voce ancor oggi viva in Toscana e nel settentrione, ma in forma dialettale (come nel milanese Trombé): così, con un bel risultato di confusione linguistica, oggi anche l’artigiano è chiamato Idraulico.

Lo stesso avviene col termine Geometra, che ancora nel Settecento designava il matematico e quindi anche lo scienziato idraulico, mentre oggi è la qualifica del tecnico diplomato, che opera in subordine all’ingegnere civile, in vari campi. In materia di acque, questi due livelli delle professioni tecniche erano un tempo designati con maggior precisione, come Ingegnere–Architetto d’acque e Perito d’acque.