Il Glossario La lingua delle acque (autori Mario Di Fidio e Claudio Gandolfi, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano), è un’opera linguistica e storico-culturale, perché ricostruisce l’universo delle parole usate dagli Italiani nel corso dei secoli per caratterizzare i loro rapporti con le acque.

Legata al mondo latino, i cui trattati architettonici ed ingegneristici aiutano a comprendere le grandi opere idrauliche realizzate dai Romani in Italia e in Europa; favorita dalla straordinaria varietà idrogeologica del territorio italiano e caratterizzata nel suo sviluppo storico dalla frammentazione politica della Penisola dal Medioevo al Rinascimento ed oltre, la lingua delle acque costituisce un mondo a sé, insospettabilmente vasto e fino ad ora inesplorato.

A partire dal Rinascimento o se si vuole da Benedetto Castelli (1578-1643), fondatore della scienza idraulica, la lingua delle acque italiana non ha eguali in ambito europeo ed è costituita da un ricco vocabolario, con voci popolari d’uso generale o regionale e termini dotti di derivazione latina o greca, che conoscono un processo di circolazione, grazie agli intensi scambi culturali.

Consci della superiorità della loro tradizione e della loro perizia tecnica, gli Idraulici italiani intrattengono rapporti con quelli stranieri senza alcun complesso d’inferiorità: la lingua è sicura, le definizioni senza incertezze. Nell’Ottocento iniziano ad essere utilizzati termini non italiani; ma una netta discontinuità linguistica si avverte solo con gli autori contemporanei, nei quali l’uso prevalente dell’inglese e di altre lingue moderne, ha determinato il progressivo oblio di questa grande tradizione, come appare testimoniato anche dal Glossario internazionale d’idrologia, edito alla fine degli anni Novanta dall’Unesco.

Ognuna delle 74 voci principali che compongono il Glossario, presentata nella sua evoluzione fino all’attualità, ne richiama altre, come in un caleidoscopico gioco di specchi, capace di mostrare le immagini multiformi della storia e dell’identità culturale italiana attraverso ambiti e temi particolari. Alcuni, come i mestieri ed i proverbi legati alle acque, sono stati trattati in specifici capitoli; altri, come i collegamenti tra acque, guerre e contese territoriali, i contrasti tra diversificazione ed omologazione della lingua, la forza della moda e delle convenzioni sociali, sono dispersi in vari punti dell’opera.

Scopo di questo percorso è proporre uno sguardo trasversale e interdisciplinare sul Glossario: che, a partire da una lettura tematica, favorisca la consultazione diretta di alcune opere presenti nella Biblioteca digitale BEIC.

La tradizione degli ingegneri–architetti d’acque e degli scienziati idraulici italiani si pone in collegamento diretto con quella romana. Questo rapporto vitale è testimoniato dall'edizione commentata al De aquaeductibus urbis Romae di Sesto Giulio Frontino, ad opera di Giovanni Poleni (1685-1761), scienziato di straordinaria erudizione, attivo presso lo Studium di Padova.