Secondo Cantare dell’India

Dopo il grande successo editoriale della Lettera delle isole trovate nuovamente per el re di Spagna, Giuliano Dati intuì che i gusti del popolo erano ormai indirizzati verso il meraviglioso e ancor più verso la mitica Terra Indiana.

L’intento letterario di Dati fu duplice: da una parte rendere edotto il popolo delle meraviglie dell’India, non divulgandole come osservazioni sue ma dichiarando quando possibile le fonti; dall’altra magnificare l’opera creatrice di Dio, che nell’India volle includere creature tanto stravaganti e mirabili.

È il caso dei Monoculi (ibrido dal greco monos solo e dal latino oculos occhio), la cui caratteristica è avere un occhio solo al centro della fronte, e dei Panozi (dal greco pan e othi, significa tutto orecchi), creature molto simili agli esseri umani con la peculiarità di possedere grandi orecchie.

Secondo Cantare dell’India, Roma, 1494-1495, carta [*]2v