Varietà tematica

A caratterizzare l’opera di John Mandeville è la varietà delle tematiche trattate. L’autore comincia la sua narrazione come una guida ai Luoghi Santi per i pellegrini cristiani per poi arricchirla con leggende di regioni visitate, lette o immaginate.

I temi toccati dal libro sono fra i più vari e sorprendenti: la testimonianza personale sui benefici per la salute dati da una fonte di giovinezza; una lunga conversazione con il Sultano sugli errori dei cristiani; una divagazione su alcuni particolari pesci dell’isola di Giava che si offrirebbero volontariamente per essere mangiati; altri simili mirabilia tratti dalla ricca letteratura paradossografica antica.

Nell’opera l’India occupa uno spazio particolare e i rimandi alla letteratura paradossografica o storica si fanno frequenti. Si racconta ad esempio come Alessandro Magno abbia rinunciato ai suoi piani di conquista dopo aver ammirato lo stile di vita semplice e tranquillo dei Bramini; e ancora, si riferisce dell’esistenza dei Pigmei, che vivono nutrendosi del profumo delle mele.

Nonostante resti incerta la reale esistenza del cavaliere John Mandeville, noto come il più grande viaggiatore del Medioevo,
il suo libro ha mantenuto nel tempo popolarità e grande forza attrattiva.

Voyage d’outre mer (ita), Firenze, 1492, occhietto