In molte culture e religioni la danza è considerata uno degli aspetti fondamentali della ricerca del sacro, un modo riconosciuto per ampliare il proprio orizzonte spirituale, e spesso è parte integrante dei rituali, come ad esempio nell’evocazione di spiriti, antenati o dei. Ne sono un esempio le popolazioni Khoi e Khoisan del sud e sud ovest del continente africano. Non si sa molto dei loro riti religiosi, la cui tradizione ormai è andata perduta. L’immagine scelta, intitolata “Danza e musica degli ottentotti” proviene da un’opera del 1781 e quindi da un’epoca in cui il termine discriminante ‘Ottentotti’ era ancora ampiamente utilizzato. Tra le varie spiegazioni sull’origine della parola, emerge quella nata nel corso della colonizzazione olandese, quando gli europei sentirono per la prima volta il suono “hottentot”, in occasione delle danze e dei canti rituali dei Khoisan. Il termine è noto anche perché usato per Saartjie Baartman, una giovane Khoikhoi che fu esibita come curiosità antropologica in Francia e Inghilterra all’inizio del XIX secolo; la sua storia ha ispirato nel 2010 il film ‘Vénus noire’ di Abdellatif Kechiche.