La Genealogia di Boccaccio – Fortuna
L’editio princeps della Genelaogia è opera di Vindelino da Spira (Venezia, 1472), uno dei pionieri dell’arte tipografica in Italia, che, rispondendo al gusto dell’umanesimo erudito, pubblicava soprattutto classici latini e pochissimi moderni. In questo contesto il Boccaccio appare come uno strumento di lavoro, un’opera di consultazione della letteratura classica. Altre edizioni quattrocentesche fanno seguito alla prima (Reggio Emilia 1481, Vicenza 1487, Venezia 1494 e 1497), ma il successo dell’opera è legato soprattutto alla traduzione in volgare di Giuseppe Betussi, pubblicata a Venezia nel 1547 da Comin da Trino e più volte ristampata.
L’edizione veneziana del 1494, ad opera dello stampatore Boneto Locatello, propone per la prima volta i celebri alberi genealogici delle divinità, tramandati nella tradizione manoscritta. Questi alberi continuano a essere riprodotti, con piccole varianti, nelle edizioni successive, italiane e straniere, compresa quella di Basilea del 1532, presente nel catalogo BEIC.
Giovanni Boccaccio, De genealogia deorum gentilium, Basel, Johann Herwagen, 1532, carta ff4v