Domitilla Palombo
Sopra una collezione composta di oggetti antistorici trovati nelle isole dell’Arcipelago Toscano e inviata alla Mostra universale di Parigi” di Raffaello Foresi

Egli giunse a Pianosa, dove poté comporre una collezione sia di rocce sia di fossili, raccogliere nove crani appartenenti ad un sepolcro romano e visitare le caverne dell’isola. In una di esse, un giorno, come ci racconta il professore, due carcerati mentre svolgevano il loro lavoro quotidiano trovarono  sotto un lentisco una saetta di selce bionda elegante con orecchiette e picciuolo, un’accettina levigata di serpentino, due grosse conchiglie forate  e due grandi nuclei di ossidiana (il più grande di 130 mm di altezza e 110 di medio diametro): tutti oggetti che Foresi riuscì ad ottenere nella sua famosa collezione. Si fece condurre alla sepoltura che ancora non aveva riconosciuto come tale, osservò la superficie pianeggiante e il terreno che faceva da vaso al lentisco, mentre nella parete un foro che dà accesso ad una cella bassa. In questa giacevano due scheletri con accanto alle conchiglie forate che probabilmente servivano per la caccia, e così altri oggetti ancora come le due lame d’ossidiana. Dopo che Foresi lasciò Pianosa, fu scoperta un’altra caverna con ossa e strumenti di pietra (saetta dura, raschiatoio di selce bionda e di quarzo ialino, quattro scagliette di quarzo ialino, due coltellini e altri frammenti) , motivo per cui il prof. Gastaldi trovò residui di una fauna, tra le quali molte specie non ancora determinate: Foresi si affacciò all’idea che ci sarebbero potuti essere scarti e strumenti in pietra tra le ossa. Per risalire all’età della Pietra, egli passò in rassegna a tutti quei terreni sedimentari di cui Pianosa è ricca, ma che non hanno  contribuito alla formazione geologica dell’isola. Giunse alla conclusione che tutte le opere adoperate nel luogo per le armi e strumenti vari fossero state portate dall’Elba, come il quarzo ialino, la quarzite di color bigio carico e giallo verdastro , la diorite, il gabbro rosso, il diaspro e la pietra forte. Osservò, dunque, che materia, forme e lavorazione sono le stesse dell’Elba.

PAROLE DESUETE:
Fededegno:  dal lat. fĭde dĭgnu(m), degno di fede; credibile, attendibile: notizia, persona fededegna.
Alacrissimo: dal lat. alăcre(m), pronto, svelto nell’operare; volenteroso, solerte.
Lambiccare:  deriv. di (a)lambicco. ponderare, esaminare con cura paziente.
Guari: dal fr. ant. guaires alquanto, molto (quasi sempre preceduto da negazione).
Scombuiata: da scompigliare, mettere in scompiglio; confondere, frastornare.
Estrinseche: dall’avv. lat. extrinsĕcus ‘al o dal di fuori’, che non fa parte dell’essenza di una cosa, che viene dal di fuori; esterno, esteriore.
Pispigliato: bisbigliare; nominare appena, di sfuggita
Niuna: nessuno
Indarno:  inutilmente, invano
Opino: dal lat. opināri, della stessa radice di opinĭo -ōnis ‘opinione’; avere come opinione, non come certezza.
Veggo: letterare, significa “vedo”.

Da “Sopra una collezione composta di oggetti antistorici trovati nelle isole dell’Arcipelago Toscano e inviata alla Mostra universale di Parigi” di Raffaello Foresi (p. 25 e sgg.).