il carnevale

In attesa della Pasqua, il calendario liturgico cristiano prevede la Quaresima, quaranta giorni di preghiera, fasi di digiuno e astinenza. Prima che questo periodo abbia inizio, però, è concessa una breve fase di caos ordinato, in cui è possibile rovesciare le regole e abbandonarsi al divertimento. Ogni paese in cui si celebra il carnevale, come la Germania, l’Italia, il Brasile e l’Austria, ha sviluppato nel tempo riti e modi diversi, eppure quasi tutti includono maschere e costumi, sfilate di strada, parodie dei ricchi e dei potenti, musica e danza. Il carnevale di Colonia ad esempio prevede la figura del Tanzmariechen, che si esibisce in figure acrobatiche e danze nelle processioni per le strade della città. Anche nel carnevale brasiliano la danza è un elemento immancabile: il ballo più comune è la samba, le cui forme e stili cambiano da luogo a luogo. Le coreografie per le sfilate vengono studiate durante tutto l’anno, con l’obiettivo di vincere una competizione che segue lo spettacolo. In alcune zone del nord Europa, l’associazione religiosa fra danza e peccaminoso divertimento è rimarcata dal divieto di ballare e di ascoltare musica il giorno del Venerdì Santo.

Francesco Bertelli, Il carnevale italiano mascherato que si veggono in figura varie inuetione di capritii, [Venezia, 1642], acquaforte, 90×145 mm, c. 111v. – Opera inserita in: Franz Schott, Itinerario overo nova descrittione de’ viaggi principali d’Italia, Padova, Francesco Bolzetta, 1649