Embriologia

Embriologia. XVIII e XIX secolo


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    Lazzaro Spallanzani

    Saggio di osservazioni [...], Modena, 1765

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    Antonio Vallisneri

    Istoria della generazione [...], Venezia, 1781.

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    Antonio Vallisneri

    Istoria della generazione [...], Venezia, 1781.

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    Antonio Vallisneri

    Istoria della generazione [...], Venezia, 1781.

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    Antonio Vallisneri

    Istoria della generazione [...], Venezia, 1781.

Ovisti convinti furono anche scienziati di primo piano del XVIII secolo come Albrecht von HallerAlbrecht von Haller (1708- 1777), fisiologo e poeta svizzero è considerato il fondatore della fisiologia moderna. Fu un uomo di cultura enciclopedica, poeta, maestro e clinico illustre, e fecondo scrittore di medicina e Lazzaro Spallanzani Lazzaro Spallanzani (1729- 1799) sacerdote emiliano, insegnava fisica e matematica. La sua più grande passione furono le scienze: fu infatti uno dei fondatori della biologia moderna, grazie alle scoperte ottenute con un’interazione fra osservazione, esperimento e teoria. che studiò e comparò il seme dell’uomo e di vari animali, osservando la morfologia e la mobilità degli spermatozoi, che ritenne essere dei veri e propri organismi viventi, chiamandoli di conseguenza “vermicelli spermatici”.
Spallanzani pur ritenendo che il liquido seminale fosse indispensabile alla riproduzione, credeva che non fosse necessario che in esso fossero presenti i cosiddetti “vermicelli spermatici”, estranei quindi alla fecondazione.
Fu nel 1765, durante questi studi (condotti principalmente sulle rane) che realizzò la prima “fecondazione artificiale” in laboratorio, sfatando il mito della generazione spontanea: egli dimostrò la necessità di contatto fra le uova e il liquido spermatico, inoculando quest’ultimo all’interno delle uova di rana, precedentemente prelevate, tramite una siringa.
Nel 1779 riuscì a fecondare artificialmente i mammiferi, fertilizzando una cagnolina ed ottenendo da essa cuccioli vivi e normali. Spallanzani aprì la strada alla biologia sperimentale, che porterà poi alla fecondazione artificiale della specie umana.
Sempre in questo secolo alla teoria della preformazione si venne ad opporre quella dell’epigenesi (postformazione), di cui il primo fervido sostenitore fu Friedrich Wolff Friedrich Wolff (1734- 1794), fisiologo tedesco, fu il primo a sostenere la teoria dell'epigenesi, secondo cui l'embrione si sviluppa gradualmente, in contrasto con la teoria preformista., uno degli iniziatori della moderna embriologia.
Nella sua Theoria generationis (1764) sostenne che l’embrione si sviluppava gradualmente con una serie di processi e non si trovava già precostituito in miniatura.

La svolta decisiva nell'ambito della riproduzione si ha nel XIX secolo grazie a Jean Louis Prevost Jean Louis Prevost (1790- 1850), neurologo e fisiologo svizzero, fu professore di terapia clinica e fisiologia a Ginevra. Fu il primo a descrivere il "Segno di Prevost": un sintomo che si osserva nelle lesioni del lobo frontale. e Jean- Baptiste Andrè Dumas Jean- Baptiste Andrè Dumas (1800- 1884), chimico francese, ideò un metodo per la determinazione della densità del vapore e del peso molecolare delle sostanze allo stato gassoso. Diede un importante contributo in fisiologia, cercando di classificare i composti organici. che nel 1824, grazie ad una serie di esperimenti, dimostrarono che la creazione dell'embrione è dovuta unicamente all'incontro fra l'uovo e lo spermatozoo, incontro che avviene non nelle ovaie ma nelle tube o nell'utero.
Grazie all'autopsia di una donna morta durante la prima settimana di gravidanza riuscirono anche a determinare la posizione dell'uovo, ossia all'interno del follicolo.

Successivamente, nel 1826, anche Karl Ernst von Baer Karl Ernst von Baer (1762- 1876), naturalista, medico, antropologo estone, è considerato il padre della moderna embriologia. Nel 1826 descrisse per primo la presenza dell'ovocellula nell'ovaio di un cane. individuò le uova nei follicoli, che descrisse come minuscoli puntini dal colore giallo pallido. Egli inoltre sostituì ufficialmente il nome "vermicelli" o "animalculi" con "spermatozoi".

Grazie alle nuove scoperte l'embriologia andò assestandosi come quel ramo delle scienze moderne che studia il processo di sviluppo dell'organismo, suddividendosi in embriologia generale (studio dei primi momenti dello sviluppo) e in organogenesi (che si occupa dello sviluppo degli organi).

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Lazzaro Spallanzani

#Saggio di osservazioni microscopiche concernenti il sistema della generazione de' signori di Needam e Buffon in Dissertazioni due dell'abate Spallanzani, Modena, 1765.

Con questo trattato Spallanzani confutò la tesi della generazione spontanea sostenuta dalla Chiesa, secondo cui le rane nascevano dai miasmi degli stagni e i topi da una camicia sporca chiusa in un vaso con chicchi di frumento, nonostante Francesco Redi nel 1668 avesse sperimentato la falsità della generazione spontanea negli insetti.
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Antonio Vallisneri

#Istoria della generazione dell'uomo, e degli animali, se sia da' vermicelli spermatici o dalle uova Venezia, 1721.

Antonio Vallisneri (1661- 1730) condusse studi notevoli sulla generazione degli insetti, che possono dirsi la continuazione di quelli di Francesco Redi, negando quindi completamente la possibilità della generazione spontanea. Egli inoltre, prima di Spallanzani, parlò di "vermicelli spermatici" alludendo agli spermatozoi. Nella donna invece cercò invano l'uovo.