Il periodo di maggior sviluppo della letteratura di viaggio è stato quello compreso tra il Settecento e l’Ottocento in relazione alla diffusione del Grand Tour, ma le origini risalgono ai primi testi di mercanti, pellegrini, studenti e precettori d’epoca medievale e rinascimentale. A partire dal Seicento prende forma la figura del viaggiatore scientifico, incaricato di viaggiare e riportare le proprie annotazioni preziose per future nuove scoperte scientifiche e geografiche. A partire dal XVII secolo, di conseguenza, cambiò anche la struttura del racconto di viaggio che divenne la base e la fonte delle scienze sociali e naturali. Nel Settecento il viaggio acquista una motivazione sentimentale, che andrà sempre più evolvendo nel secolo successivo. Già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento si assiste infine all’ultimo grande cambiamento nell’idea di viaggio e nella stesura dei testi: con i primi viaggi organizzati di Cook, iniziò a diffondersi il turismo di massa che portò a una grande produzione di guide di viaggio. La maggior parte delle opere inserite nella collezione risale ai secoli XVIII e XIX fino al 1850, una data limite dettata dall’inizio del turismo di massa.
Fondo Tursi
La maggior parte dei volumi della collezione proviene dal prezioso Fondo Tursi della Biblioteca Marciana di Venezia, il più ricco e organico archivio esistente dedicato ai viaggi in Italia.
Angiolo Tursi (Taranto 1885 – Venezia 1977) ha donato nel 1968 la sua raccolta alla Biblioteca. Il fondo comprende circa 25.000 titoli a cui si aggiungono acquerelli, incisioni e disegni di paesaggi e monumenti italiani. Nella selezione finale – frutto della cooperazione con Maria Teresa Guerrini, Raffaella Cavalieri e i bibliotecari della Marciana – si sono affiancati autori noti a nomi meno noti, che hanno prodotto testi di rilevante interesse.
Centro studi archeologia africana
Una sezione della collezione è dedicata alle stampe antiche raccolte dal Centro studi archeologia africana e attualmente conservate presso il Museo civico di storia naturale di Milano. Le stampe sono quasi tutte tavole prodotte a corredo di opere pubblicate in Europa tra la metà del Cinquecento e i primi decenni dell’Ottocento: atlanti, relazioni di viaggio e raccolte di usi e costumi, quel genere di letteratura che si diffuse rapidamente all’indomani delle nuove scoperte geografiche.
La raccolta si configura come un insieme omogeneo e coerente tanto nel soggetto quanto negli estremi cronologici: l’Africa vista e rappresentata dall’età moderna. Costituita a cavallo degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, la raccolta diede vita a mostre tematiche sugli usi e i costumi degli abitanti del continente africano e sulle fortificazioni e castelli di tratta, i due soggetti più rappresentati nella collezione.
Nel 2004, per evitarne la dispersione e garantirne la pubblica consultazione, la raccolta è stata donata al Museo. L’anno successivo, la Biblioteca del Museo ha pubblicato un catalogo a stampa con il titolo I fondi speciali della Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Milano. Nel 2015 il catalogo e l’intera raccolta sono stati pubblicati nella Biblioteca digitale BEIC, favorendone la fruizione.